Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Cara Deborah, ti ringrazio per la tua risposta che è lineare ma anche completa dal punto di vista politico. Anzi ti dirò di più: dalla tua risposta ho appreso cose che poco conoscevo del defunto Bund. Ma voglio dirti questo: '' Cosa ci fanno tanti rabbini a Brooklyn? Non credo siano tanto politicizzati, ma è una scelta di comodo. Fare le mitswot fuori dalla Terra che significato può avere? A me personalmente sembra che il nodo è identico a quello degli esploratori che volevano tornare in Egitto per fare la ''bella vita'' ed essere schiavi del Faraone. Secondo me questi ebrei non hanno un'identità ebraica di Nazione e si arrampicano sugli specchi delle ideologie per crearsi un'identità diversa e placare le proprie coscienze. Shabat shalom
Fulvio Canetti
Gentile Fulvio, Brooklyn è il luogo dove vive una forte e numerosa comunità Habad, dove, per intenderci, viveva il Gran Rebbe di Lubavitch (l'ultimo Rebbe) Menachem Mendel Schneerson, grande filosofo, mistico e rabbino ucraino naturalizzato americano, morto nel 1994. Mio figlio tredicenne ha avuto l'onore di conoscerlo durante un viaggio a New York prima del suo Bar Mitzvà e il Rebbe gli ha regalato un bottiglietta di vodka di Lubavitch per brindare dopo la cerimonia dell'entrata nell'età adulta e il famoso dollaro. Il movimento Habad è sionista ma si sa che gli ebrei non sono un blocco unico e ciascuno la pensa a modo suo. Molti ebrei americani non sentono nessun legame con Israele e lo stesso capita a quelli europei che ultimamente fuggono dall'Europa per paura, vengono in Israele, si accorgono che non gli mettono solamente i tappeti rossi ma che devono imparare la lingua per poter lavorare e allora tornano indietro, per fortuna non tutti, preferendo camminare nascondendo le loro kipot in tasca e fingere di non essere ebrei. Così va il mondo ma, come dice il proverbio, "pochi ma buoni". Un cordiale shalom