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I numeri degli ebrei italiani 03/08/2018

Rispondendo ad un lettore, qualche tempo fa, Lei ha scritto che causa la politica razziale applicata dal regime mussoliniano "tre quarti dell'ebraismo italiano è stato distrutto". Mi sembrano cifre assolutamente campate in aria, mi permetta. All'inizio della seconda guerra mondiale gli ebrei censiti in Italia erano circa quarantamila, oggi, settantasei anni dopo, sono all'incirca gli stessi o poco meno. Senza considerare che parecchi sono coloro che, negli anni del dopoguerra, hanno preso altre destinazioni, soprattutto Usa e Israele. Sostenere pertanto che negli anni del regime fascista si sia consumata questa distruzione quasi totale della minoranza ebraica mi sembra storicamente non fondato. Senza nulla togliere, ovviamente, al grave clima persecutorio che, soprattutto dopo il settembre '43, i cittadini gli israeliti italiani dovettero subire.

Alessandro Bortolami

Gentile Alessandro,
Non è simpatico fare la conta dei morti ma vediamo di chiarire un po' la situazione. Secondo l'UCEI gli ebrei italiani iscritti alle 21 comunità del Paese sono oggi circa 23.000, con i non iscritti e stranieri non si arriva a 30.000 (quindi non 40.000 come risulta a lei). Quasi la metà vive a Roma, il resto è diviso tra Milano e altre comunità minori. Secondo il CDEC, centro di documentazione ebraica, la somma delle vittime italiane è di 7.579, cui vanno aggiunti quelli che furono arrestati e uccisi senza poterli identificare, quasi altre 1000 persone che porta quindi a un totale di 8529. Gli ebrei romani rastrellati e deportati furono 1023, sopravvissero in 16. http://www.cdec.it/home2.asp?idtesto=594. Secondo il censimento degli ebrei presenti in Italia nel 1938, fatto dal Ministero per la demografia e la razza, la stima era di 39.000 di cittadinanza italiana cui aggiungere circa 11.200 stranieri. Con questi numeri lei può fare bene i conti, io non sono brava in matematica inoltre la cosa mi mette un'infinita tristezza.
Shalom


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