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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
25.07.2018 Gaza al buio: già, come mai? le mezogne dell'Osservatore Romano
Velinaro ufficiale della disinformazione palestinista

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 25 luglio 2018
Pagina: 2
Autore: La Redazione
Titolo: «Gaza al buio»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 25/07/2018, a pag.2, con il titolo " Gaza al buio", la stratosferica velina datata "Tel Aviv 24", mentre sarebbe stato più corretto scrivere "Gaza 24", luogo di provenienza della velina.

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Il "ritorno alla normalità" secondo l'Osservatore Romano

Che Hamas investa i miliardi che riceve da tutto il mondo in armamenti, tunnel è noto, anzi, è il motivo per cui ne ricevono così tanti. Che il quotidiano della S.S. (Santa Sede) pubblichi le usuali menzogne che attribuiscono le responsabilità a Israele ha qualche cosa di incredibile. L'unica spiegazione sta nel fatto che al Vaticano è permesso tutto, compresala divulgazione di menzogne le più grossolane. Il Vaticano, che ha riconosciuto lo Stato di Israele 54 anni dopo la sua proclamazione, la sua esistenza non l'abbia ancora digerita, non è una novità. L'opposto dello , mai proclamato, ma riconosciuto immediatamente.
Leggere questo pezzo per capire come l' Osservatore Romano  evita di dire la verità su Hamas, manipolando i fatti. Così si fanno le veline!

TEL AVIV; 24-  Peggiorano le condizioni di vita della popolazione nella striscia di Gaza. La compagnia di distribuzione dell'energia elettrica del territorio palestinese ha annunciato ieri che, a causa della mancanza di carburante, è stata spenta la turbina dell'unica centrale attiva. Lo stop — sottolinea la compagnia, citata dall'agenzia di stampa Dpa — farà aumentare il numero delle ore (da i6 a i8) in cui ogni giorno viene sospesa l'erogazione di energia elettrica. Per far fronte ai continui blackout, molti abitanti di Gaza utilizzano generatori privati che garantiscono qualche ora in più di elettricità. Ma la misura non basta a garantire il ritorno alla normalità. Va detto poi che, in questi ultimi mesi, la centrale elettrica di Gaza è stata più volte colpita da raid israeliani. La mancanza di carburante e lo spegnimento della turbina sono legate alla decisione presa la scorsa settimana da Israele di chiudere l'unico valico commerciale con Gaza, quello di Kerem Shalom, per ritorsione contro gli attacchi di Hamas con palloncini e aquiloni incendiari. Questi attacchi hanno causato incendi che hanno distrutto vasti territori nel deserto del Neghev. Questa mattina Israele ha autorizzato però la parziale riapertura del valico commerciale di Kerem Shalom. Lo ha reso noto la radio militare secondo cui da oggi oltre a viveri e medicinali potranno entrare a Gaza anche combustibili e gas da cucina. Non è chiaro quando avverrà la completa riapertura. Il provvedimento, ha aggiunto l'emittente, «è collegato a una certa riduzione negli ultimi giorni dei lanci da Gaza di aquiloni e palloni incendiari». C'è il timore che un nuovo blocco completo del valico possa avvenire già nel fine settimana: da mesi infatti Hamas organizza manifestazioni di protesta al confine con Israele. E spesso scoppiano disordini con morti e feriti

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