domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
20.07.2018 Facebook difende la diffusione di menzogne negazioniste e antisemite
In nome di 'libertà d'espressione' e politicamente corretto

Testata: Il Foglio
Data: 20 luglio 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Zuckerberg e la negazione dell’Olocausto»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/07/2018, a pag. 3, l'editoriale "Zuckerberg e la negazione dell’Olocausto".

Risultati immagini per facebook 
Risultati immagini per facebook negazionismo

Immaginate di essere Mark Zuckerberg, ceo di Facebook. La vostra azienda è sotto attacco da ormai due anni per il suo ruolo nella diffusione di notizie false, vi trovate su un terreno difficilissimo mentre cercate di bilanciare difesa della democrazia, libertà d’espressione e conto in banca. Il vostro social network è pieno di notizie un po’ false e un po’ pericolose, nel sud-est asiatico ci si ammazza a vicenda per le bufale d’odio diffuse su Facebook, siete indecisi su cosa fare con complottisti, cospirazionisti, violenti che usano il social network come palco. Avete in programma un’intervista con una giornalista che è un mastino, Kara Swisher di Recode, e quando lei vi chiede di tutti questi problemi voi anziché cercare di svicolare vi mettete a difendere la libertà d’espressione dei negazionisti dell’Olocausto. E’ successo davvero, due giorni fa, durante un’intervista in cui il capo di Facebook ha detto che, per quanto lo riguarda, le pagine facebook che negano la Shoah hanno tutto il diritto di rimanere online fintantoché non producono incitamento alla violenza, in base a una politica delineata di recente in cui le informazioni false hanno diritto di rimanere su Facebook a meno che non incitino alla violenza o all’odio razziale o di genere – male che vada, se le fake news sono riconosciute da professionisti, l’algoritmo degraderà la bufala, senza cancellarla. Questo tipo di approccio può andare bene per chi crede ai cerchi nel grano, poveri diavoli. Ma l’Olocausto, caro Zuckerberg, non può essere trattato alla stessa stregua delle bufale internettiane: la negazione dell’Olocausto non è una semplice “fake news”. Eccolo il peccato originale del social network: vivere in un mondo privo di profondità, in cui la storia e i suoi orrori possono essere calcolati per via algoritmica.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT