Purtroppo ho letto solo ora l'articolo... meglio tardi che mai, spero: Egregio Dottor Bernardelli, da cristiana trovo davvero imbarazzante il suo articolo... come trovo imbarazzante il fatto che la Chiesa si sia rifiutata di pagare le imposte, pur usufruendo dei servizi (sicurezza inclusa) garantiti dallo Stato israeliano. Ha ragione Papa Francesco quando segnala le responsabilità delle Chiese, tentate «dalle logiche di potenza e di guadagno»... Vi spaventa il fatto che Gerusalemme sia la capitale d'Israele? Tranquilli, non cambierà nulla, visto che lo è da decenni e a quanto pare non ve ne eravate neanche accorti. E non serviva Trump (seguito da altri Paesi che si sono dimostrati coraggiosi e coerenti) per questo, perché Israele già la considera sua capitale da sempre, e aveva già avuto anche la conferma e la benedizione da Clinton, Bush e persino da Obama (anche lui aveva dichiarato che Gerusalemme è la capitale unica e indivisibile d'Israele!)... per cui state tranquilli, Israele sarà in grado di mantenere la libertà di culto in quella regione e nella sua capitale. Era ai tempi dell'occupazione giordana che Gerusalemme non era aperta a tutti... in quei tempi gli ebrei non potevano andare a pregare nei loro luoghi sacri, nel silenzio e nell'indifferenza generali.. silenzio e indifferenza che hanno accompagnato Israele anche in questi ultimi mesi, durante i quali Israele è stato attaccato da missili, incendi (gravissimi), oltre alle solite diffamazioni, menzogne e demonizzazioni.... Sarebbe ora che noi cristiani cominciassimo a dare testimonianza che siamo cambiati, che sono finiti i tempi di Marcione, Crisostomo, Ambrogio... e che siamo in grado di portare rispetto nei confronti dei nostri "fratelli" ebrei, lo stesso rispetto che vogliamo da loro. Un buon inizio sarebbe chiamare Israele con il suo nome e pagare le imposte, esattamente come fanno tutti gli israeliani! E ha ragione Pizzaballa quando afferma di mettere da parte ataviche rivalità e differenze, e non dobbiamo farlo solo tra noi cristiani, ma anche nei confronti di chi ci ospita. Prima di pretendere la perfezione dagli altri, cominciamo a levare la trave dai nostri occhi e fare ammenda dei nostri comportamenti antigiudaici, che hanno creato un terreno molto fertile per l'antisemitismo, una bestia affamata che non si è saziata neppure con la Shoah. Grazie e buona serata,
Laura Malchiodi
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Gentile Deborah Fait, da ubbidiente cattolica leggevo, anche se saltuariamente, Avvenire, fino a quando non ce l’ho più fatta, l’antisemitismo dichiarato dei vari Bernardelli e in più la mala informazione su Israele,sempre, me l’hanno impedito. Ma le vecchie abitudini non si perdono, per cui seguo gli articoli di Avvenire che criticate, che a me, cattolica ma non ignorante (conosco bene la Storia di Israele) fanno imbestialire, come gli articoli di Camille Eid, che giudico peggiore di Michele Giorgio. Il pezzo di oggi è vergognoso per le menzogne che contiene, in più tutto il tono è una riduzione della realtà terroristica anti Israele. Mi chiedo come possono fare i miei correligionari lettori a sopportarlo. Lo so che la responsabilità è del direttore, ma mi chiedo e chiedo a chi legge quel quotidiano come riescano a continuare ad acquistarlo, io ho smesso da anni, così mi vergogno della stampa cattolica solo quando la leggo su Informazione Corretta! Grazie per la vostra preziosa rassegna stampa, perché non guardate in faccia a nessuno.
Margy Fanucci
Gentile Laura e Gentile Margy,
E' consolante leggere lettere come le vostre, equilibrate e critiche nei confronti di alcuni atteggiamenti della Chiesa e di chi scrive sulla stampa cattolica demonizzando Israele e raccontando caterve di menzogne. Cosa dà fastidio alla Chiesa e a certi autori e direttori di giornali legati al Vaticano? Il nome Israele, continuamente cambiato in Terra Santa. Arafat apostrofava sempre così Israele, con quei suoi sorrisi viscidi e ipocriti per ingraziarsi il mondo cattolico, a ripensarci, mi viene ancora la pelle d'oca. Gerusalemme Capitale dà molto fastidio ma, come scrive giustamente Laura, devono rassegnarsi e prima o poi dovranno riconoscerla. Passerano 30 anni? forse 45, quanti hanno impiegato per riconoscere l'esistenza di Israele? Può darsi ma prima o poi accadrà loro malgrado. La realtà e la giustizia non si cancellano! E poi le tasse che pretendono di non pagare sui guadagni di alberghi, convitti e altri tipi di commerci. Perchè devono essere gli unici a non onorare le regole e le leggi dello Stato in cui vivono? Bernardelli e Camille Eid scrivono articoli imbarazzanti e, anche se è difficile essere peggiori di Michele Giorgio, devo ammettere che Camille Eid ce la mette tutta per raggiungerlo. Vi ringrazio per la vostra amicizia e la vostra onestà intellettuale.
Auguro a entrambe un cordiale shalom
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