Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/07/2018, a pag.14, con il titolo "Raid di Israele su Gaza dopo cento razzi di Hamas" l'analisi di Rolla Scolari.
Il titolo corretto sarebbe dovuto essere "Attacco di Hamas, Israele si difende", mentre su numerosi quotidiani oggi nei titoli compare la parola fuorviante "raid", atribuita a Israele: non solo la Stampa, ma anche Giornale, Libero, Repubblica. L'unico a presentare un titolo appopriato è Avvenire ("Gaza: pioggia di missili dalla Striscia. Poi la tregua"), mentre il Corriere sceglie un taglio differente e titola "Hamas annuncia la tregua con Israele".
Ecco l'articolo:
I vertici dell’esercito israeliano hanno parlato della più vasta operazione militare contro la Striscia di Gaza dalla guerra del 2014. Ieri aerei e droni israeliani hanno bombardato obiettivi militari di Hamas in risposta al lancio di oltre 100 razzi e decine di colpi di mortaio verso località israeliane, una pioggia di fuoco che ha costretto decine di migliaia di persone a trascorrere la giornata vicino ai rifugi. A Gaza due adolescenti sono rimasti uccisi in un bombardamento israeliano. Il premier Benyamin Netanyahu ha avvertito che Israele è determinato ad estendere ulteriormente le operazioni militari «se Hamas non cesserà gli attacchi terroristici». «Se non ha appreso la lezione oggi, la apprenderà domani». E in tarda serata, grazie al lavoro della diplomazia regionale e internazionale, Hamas ha annunciato la cessazione dei lanci di razzi.
Da marzo, lungo la barriera che separa la Striscia da Israele, continuano ogni venerdì le manifestazioni, le proteste e gli scontri tra palestinesi e l’esercito israeliano, posizionato oltre il reticolato di separazione. E se è diminuito il numero di palestinesi che prende parte alle «marce del ritorno» e si avvicina alla barriera del confine - 150 persone sono rimaste uccise dalla primavera -, continuano invece a essere lanciati verso le comunità agricole del Sud di Israele aquiloni incendiari, che hanno causato nel tempo importanti danni economici alle cittadine rurali e alle colture dell’area. L’esercito israeliano ha più volte minacciato l’intervento, sotto pressione degli abitanti delle cittadine a ridosso della Striscia. Dopo gli scontri di venerdì lungo il confine l’aviazione israeliana ha colpito nella notte i tunnel sotterranei utilizzati dai gruppi armati della Striscia e un campo di addestramento. Sempre durante la notte, oltre 30 razzi sono stati lanciati verso Israele da Gaza, nove sono stati intercettati dal sistema anti missilistico Iron Dome. Ieri mattina l’operazione è andata avanti: le sirene nel Sud hanno suonato almeno 160 volte in poche ore. L’aviazione israeliana ha poi colpito altri 40 obiettivi, tra cui un quartier generale militare di Hamas, un deposito e un centro di produzione di armi, un campo di addestramento e postazioni di artiglieria.
Il tentativo di mediazione
Il governo israeliano ha deciso di riunire oggi il gabinetto di sicurezza. Sarebbero in corso, rivelano i mass media israeliani, tentativi di mediazione tra israeliani e Hamas da parte di diversi Paesi della regione, tra cui l’Egitto, che sta combattendo nella vicina penisola del Sinai una guerra contro gruppi jihadisti, e per il quale la stabilità a Gaza è in questo momento cruciale.
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