L'ignobile mozione votata a Torino contro Israele
Commento di Deborah Fait
A destra: Fabrizio Ricca
Parliamo di Torino, non di una qualsiasi anonima cittadina della Repubblica. Torino, capoluogo del Piemonte, Torino che fu la prima Capitale d'Italia. Una città importante dunque, bella, elegante, colta e....antisemita. Incominciamo con un veloce flashback: da mesi nell'Università del capoluogo piemontese si tengono convegni antisemiti travestiti da antisionismo, docenti privi di coscienza e studenti imbecilli e manipolati che scagliano contro Israele tutte le accuse possibili, bugiarde e indecenti. Genocidio è una delle più gettonate (sembra assurdo dal momento che tutti sanno che gli arabi palestinisti si sono moltiplicati dieci volte dal 48 ad oggi) fino ad arrivare ad imputare al Mossad la responsabilità degli attentati in Europa, Yemen e Iraq. Sono volate ridicole e disgustose accuse persino alla Brigata Ebraica che, con gli alleati, ha contribuito a liberare l'Italia dal nazifascismo. Gruppi filopalestinisti hanno organizzato un ciclo di seminari tenuti nelle aule del campus Einaudi con tanto di crediti formativi per i partecipanti e, naturalmente, senza un contradditorio che avrebbe potuto insinuare qualche legittimo dubbio nelle menti dei giovani. Una propaganda antisemita propria di tutti i movimenti filoarabi e degna dell'organizzazione neonazista BDS che agisce seguendo le orme di Goebbles e della politica hitleriana, cui sono legati da amore incondizionato. Dopo il Campus Einaudi, l'Ateneo torinese ha concesso addirittura l'Aula Magna per un incontro dedicato a Edward Said, scrittore arabo, amico di Arafat, odiatore di Israele, il tutto organizzato da Progetto Palestina, implacabile contro Israele, il cui impegno è raccontare palle su palle, sicuro di essere creduto. Da questo odio battente durato mesi, siamo arrivati al suo apice ed ecco che la Giunta comunale torinese non trova di meglio da fare che approvare una mozione contro Israele proposta da Eleonora Artesio dell'estrema sinistra e dalla grillina Daniela Albano, binomio rappresentativo dell'antisionismo/antisemitismo presente nella politica italiana.
Noemi Di Segni, Dario Disegni
La mozione accusa Israele di essere "un paese occupante" e di "operare una durissima repressione e un blocco illegale della striscia di Gaza". Il documento continua chiedendo alla Comunità internazionale la "sospensione delle forniture di armi e attrezzature militari e all'Europa di promuovere un canale umanitario per la popolazione di Gaza. Prendere posizione a favore della popolazione palestinese contro la politica di repressione di Israele alle proteste pacifiche palestinesi". Pacifiche? 40.000 arabi che, con bombe, coltelli, persino accette, candelotti incendiari, tentano di sfondare la rete di sicurezza per entrare a fare massacri di innocenti in Israele, sarebbe una protesta pacifica? Lanciare, nel contempo, centinaia di missili contro il territorio israeliano farebbe parte di una protesta pacifica? Incendiare ettari di territorio coltivato israeliano, di boschi, di parchi protetti, con aquiloni e palloni incendiari è una protesta pacifica? E anche lanciare giocattoli esplosivi con il chiaro intento di ammazzare dei bambini è protesta pacifica, vero? I morti arabi sono stati, più della metà, terroristi di Hamas, gli altri erano i loro scudi umani che stavano per aprire dei varchi nella rete di sicurezza. Si può lontanamente immaginare cosa accadrebbe se centinaia, migliaia di arabi armati e feroci si sparpagliassero in territorio israeliano? Possono immaginarlo le due consigliere comunali? Può immaginarlo la maggioranza pentastellata e del PD che ha votato SI e gli altri, i vigliacchi che sono usciti per non dover votare? Può immaginarlo la sindaca Appendino, uscita anche lei? Una sola persona ha votato NO e a lui vanno il plauso e il rispetto mio e di Informazionecorretta, si tratta del consigliere comunale della Lega, Fabrizio Ricca, ed è una conferma che le dichiarazioni di amicizia per Israele del partito di Matteo Salvini siano una realtà. Questo ci fa ben sperare in un futuro atteggiamento positivo dell'Italia nei confronti dello Stato ebraico. Fabrizio Ricca parla di un documento "pieno di errori e di stupidaggini....quella mozione è carta straccia ma dà un brutto segnale, rischia di legittimare l'antisemitismo" e aggiunge: " «Fosse per me, sposterei l’ambasciata a Gerusalemme come ha fatto Trump. So che non accadrà con questo governo, ma non si faranno nemmeno passi indietro contro Israele». A questo punto mi verrebbe l'impulso di abbracciarlo perchè non è facile sentire un politico italiano parlare di Israele con tale simpatia e affetto e avere il coraggio di esprimere le proprie convinzioni con il voto, contro ogni regola buonista, ipocrita e terzomondista. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=71332
Chiara Appendino
Ma chi poteva compiacersi ed appoggiare la vergognosa mozione del Comune di Torino? Chi sarebbe colui che porta un copricapo stile arabo e, col pugno chiuso per aria, sbraita contro Israele tutto il suo odio? Scommetto che tutti hanno indovinato che parlo di chi ha costruito la propria fortuna, in verità precipitosamente in calo, sulla demonizzazione di Israele e sulla sua delegittimazione. Parlo naturalmente di Moni Ovadia, il cui comportamento fatto di arroganza e di odio, la cui ideologia malata sono una vergogna per ogni essere umano. Fortunatamente questa volta le proteste sono state molteplici, provenienti dal mondo ebraico e dagli amici di Israele.
La comunità di Torino, guidata da Dario Disegni, Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, hanno inviato una lettera alla sindaca di Torino in cui si esprime preoccupazione e sdegno per la narrazione partigiana e lacunosa, per il clima ostile a Israele. Parallelamente il Gruppo sionistico piemontese, guidato da Emanuele Segre Amar, ha lanciato su Facebook una petizione che ha raccolto centinaia di firme. L'associazione torinese Italia Israele, con il suo fondatore Angelo Pezzana e il presidente Dario Peirone, hanno rilasciato un durissimo comunicato contro il documento approvato dal Consiglio comunale di Torino, ecco il testo: "L’Associazione Italia Israele di Torino condanna la vergognosa mozione su Gaza approvata recentemente dal Consiglio Comunale della Città di Torino. La definiamo vergognosa perché si tratta di una mozione da cui non traspare alcun interesse a costruire un dialogo o ad approfondire un possibile ruolo collaborativo della Città di Torino nel complesso scenario israelo-palestinese. Al contrario, il documento è chiaramente permeato solo di un aggressivo spirito anti-israeliano basato su una ricostruzione menzognera della situazione a Gaza. Ci uniamo alla presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Disegni ed alla Comunità di Torino nella denuncia di questo preoccupante clima di odio. Già in passato durante una missione di stato a Tel Aviv, il Presidente Napolitano aveva qualificato l’antisionismo militante, che fa della disinformazione e della propaganda a senso unico la sua arma contro la Stato di Israele, come vero e proprio antisemitismo. Condanniamo il pilatesco comportamento delle cosiddette opposizioni presenti nel Consiglio Comunale, che non hanno trovato il coraggio di dire una solo parola di condanna di questo ignobile documento. Portiamo invece appoggio e grande apprezzamento per il coraggio del consigliere della Lega Fabrizio Ricca, l’unico esponente politico che ha avuto il coraggio di opporsi e di denunciare una tale vergogna. Un pessimo giorno per la nostra città, che purtroppo arriva dopo molti altri, proprio a causa della ignavia e della ipocrisia di politica e istituzioni." http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=71336
Moni Ovadia
Questa brutta storia insegna una cosa, il mondo occidentale, ormai quasi del tutto islamizzato, vive di propaganda, quella di chi ha tanti soldi come gli arabi, di chi ha tanta ferocia come i gazawi, di chi è tanto furbo come i capi mafiosi di Hamas e di Fatah e di altre organizzazioni terroriste. Ma uno si chiede legittimamente come fanno a vincere sempre la guerra mediatica? Semplice, mandano le loro veline su inesistenti "marce della pace" (che per loro non esiste, per loro pace significa solo tregua per riarmarsi ma che agli europei fa calare le brache), su "lotta pacifica... (a suon di missili e armi esplosive) contro "l'occupante israeliano" ( che a Gaza non è più presente dal 2005 e son 13 anni) e gli inetti europei ci credono come tanti allocchi, forse anche allocchi, in qualche modo.... premiati. A questo aggiungiamo una dose enorme di ostilità e antipatia per Israele, che spesso raggiunge, in certi ambienti e movimenti, livelli estremi di odio antiebraico, e il gioco è fatto.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"