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La Stampa Rassegna Stampa
13.07.2018 Torino, mozione contro Israele: la posizione di chi esige il ristabilimento della verità
Cronaca di Fabrizio Assandri, Comunicato firmato dal Presidente dell'Associazione Italia Israele di Torino Dario Peirone

Testata: La Stampa
Data: 13 luglio 2018
Pagina: 46
Autore: Fabrizio Assandri
Titolo: «Mozione anti-Israele. La sindaca incontra le comunità ebraiche»
Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 13/07/2017, a pag. 46, con il titolo "Mozione anti-Israele. La sindaca incontra le comunità ebraiche", la cronaca di Fabrizio Assandri; a seguire, il Comunicato firmato dal Presidente dell'Associazione Italia Israele di Torino Dario Peirone.

A destra: Chiara Appendino

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Fabrizio Assandri

«Mi farò mandare il testo e lo leggerò. In ogni caso incontrerò la Comunità ebraica e ne discuterò con loro». La sindaca Chiara Appendino sceglie, almeno per ora, di non sbilanciarsi sulla mozione contro Israele definito «Paese occupante», per il quale chiede l’embargo militare. Raggiunta al termine di una conferenza stampa, rilascia solo questo laconico commento: qualunque parola «fuori posto» potrebbe creare forti attriti con la sua maggioranza.

Il voto
La mozione, promossa dalla consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio e da Daniela Albano, una delle consigliere grilline anti-Olimpiadi, è stata approvata con i voti compatti dei 5 Stelle, ma non con quello della sindaca, che non ha partecipato al voto. Una mozione che ha suscitato le proteste delle comunità ebraiche. Di quella di Torino, guidata da Dario Disegni, e dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, con la presidente Noemi Di Segni: hanno spedito alla sindaca una lettera in cui parlano di «sdegno», «narrazione partigiana e lacunosa», «presupposti che non corrispondono minimamente alla realtà dei fatti». E, nell’esprimere la loro «preoccupazione», parlavano di clima «pregiudizialmente ostile a Israele, pur nel più che legittimo confronto di opinioni sulla politica del governo», e chiedevano alla sindaca un incontro per «un indispensabile chiarimento». Incontro accordato: la segreteria di Appendino ha dato la disponibilità per la prossima settimana. «Non so cosa aspettarmi, abbiamo chiesto un incontro e ci è stato concesso», dice Disegni, che ha accusato il Comune di voler «criminalizzare Israele» e ha espresso «sospetti su quello che è un vero e proprio accanimento».

Le reazioni
E intanto continuano ad arrivare proteste. L’associazione torinese Italia-Israele, con il suo fondatore Angelo Pezzana e il presidente Dario Peirone, hanno scritto un comunicato durissimo in cui parlano di «pessimo giorno per la nostra città» e di «mozione vergognosa», da cui non traspare «alcun interesse a costruire un dialogo o ad approfondire un possibile ruolo collaborativo del Comune di Torino nel complesso scenario israelo-palestinese. Al contrario è permeato di un aggressivo spirito anti-israeliano, basato su una ricostruzione menzognera della situazione di Gaza». Ma soprattutto, rievocando le parole dell’ex presidente Napolitano, l’associazione fondata da Pezzana sostiene che «l’antisionismo militante, che fa della disinformazione e della propaganda a senso unico la sua arma contro Israele, è vero e proprio antisemitismo». Il documento plaude a Fabrizio Ricca, l’unico consigliere (della Lega) che ha votato contro la mozione, mentre attacca il «pilatesco comportamento» delle «cosiddette» opposizioni, che si sono limitate a non votare.

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Moni Ovadia: con amici così, chi ha bisogno di nemici? Vergognati Moni Ovadia!


La petizione
Sulla vicenda interviene anche l’attore Moni Ovadia, che da ebreo non condivide le proteste per la mozione del Comune. Ma, parallelamente alla presa di posizione ufficiale delle Comunità ebraiche, ha già raccolto centinaia di firme la petizione lanciata da Emanuel Segre Amar, del gruppo sionistico piemontese, e da Ugo Volli, docente all’Università di Torino. La petizione parla di «mozione indegna, piena di menzogne, di sconsiderato appoggio a una forza terrorista. Una vergogna per una città Medaglia d’Oro per la resistenza e un insulto per gli ebrei».

Ecco il Comunicato firmato dal Presidente dell'Associazione Italia Israele di Torino Dario Peirone sulla mozione approvata dal Consiglio comunale di Torino e sull'atteggiamento pilatesco delle opposizioni che hanno preferito non partecipare al voto anche di fronte alle menzogne di stampo nazista che la mozione esprimeva. Un plauso a Fabrizio Ricca per il suo coraggio, nonostante il suo partito, la Lega, sia alleato di governo con il Movimento 5 stelle.

Ecco il comunicato:

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Dario Peirone

L’Associazione Italia Israele di Torino condanna la vergognosa mozione su Gaza approvata recentemente dal Consiglio Comunale della Città di Torino. La definiamo vergognosa perché si tratta di una mozione da cui non traspare alcun interesse a costruire un dialogo o ad approfondire un possibile ruolo collaborativo della Città di Torino nel complesso scenario israelo-palestinese. Al contrario, il documento è chiaramente permeato solo di un aggressivo spirito anti-israeliano basato su una ricostruzione menzognera della situazione a Gaza. Ci uniamo alla presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Disegni ed alla Comunità di Torino nella denuncia di questo preoccupante clima di odio. Già in passato durante una missione di stato a Tel Aviv, il Presidente Napolitano aveva qualificato l’antisionismo militante, che fa della disinformazione e della propaganda a senso unico la sua arma contro la Stato di Israele, come vero e proprio antisemitismo.

Condanniamo il pilatesco comportamento delle cosiddette opposizioni presenti nel Consiglio Comunale, che non hanno trovato il coraggio di dire una solo parola di condanna di questo ignobile documento. Portiamo invece appoggio e grande apprezzamento per il coraggio del consigliere della Lega Fabrizio Ricca, l’unico esponente politico che ha avuto il coraggio di opporsi e di denunciare una tale vergogna. Un pessimo giorno per la nostra città, che purtroppo arriva dopo molti altri, proprio a causa della ignavia e della ipocrisia di politica e istituzioni.

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