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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.07.2018 Le Pen: una brutta famiglia
Commento di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 luglio 2018
Pagina: 6
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Marine Le Pen anatra zoppa, così Marion scalda i muscoli»

Riprendiamo da LETTURA-CORRIERE della SERA di oggi 08/07/2018, a pag.6, con il titolo "Marine Le Pen anatra zoppa, così Marion scalda i muscoli" il commento di Stefano Montefiori

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Nonno, figlia o nipote, la dinastia dei Le Pen è una gran brutta famiglia. Bene ha fatto Montefiori a ricordare la brutta figura (incompetente, ignorante di Marine durate il confronto televisivo ), un particolare che i nostri giornaloni avevano ritenuto opportuno non citare, forse per non offendere i cugini stellati italiani, così simili in quanto a incompetenza e ignoranza.

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Stefano Montefiori

Mercoledì 4 maggio 2017, duello televisivo tra i vincitori del primo turno delle presidenziali francesi, a pochi giorni dal ballottaggio previsto la domenica. Marine Le Pen affronta Emmanuel Macron, è il momento decisivo nel quale raccogliere i frutti di annidi sforzi per dare di sé e del Front National un'immagine affidabile, responsabile, «presidenziabile». E un naufragio. La figlia del fondatore Jean-Marie appare provocatoria e irridente, ma anche impreparata, inadeguata, cita dati sbagliati e si fa trattare da Macron come una studentessa che ha una gran confusione in testa. Probabilmente la domenica successiva Marine Le Pen avrebbe perso comunque e i sondaggi già la davano sfavorita, ma quella brutta figura davanti a milioni di francesi ha ipotecato il suo futuro. Oggi, oltre un anno dopo, Marine Le Pen ancora non si è ripresa dalla sconfitta e soprattutto da quel dibattito catastrofico. «Il vento della storia va nella nostra direzione», continua a ripetere, e in effetti alcuni avvenimenti sembrano darle ragione: i populisti e i sovranisti avanzano in molti Paesi d'Europa, soprattutto in Italia, dove il suo alleato al Parlamento europeo Matteo Salvini è ministro dell'Interno e uomo forte del governo. Le elezioni italiane hanno dato nuovo slancio alle idee di Marine Le Pen, ma è la sua capacità di leader a essere in discussione. Ha cambiato il nome del partito da Front National a Rassemblement National: una mossa poco incisiva perché il problema è lei, con quell'immagine rimasta legata alle sconfitte del padre, e alle sue. Sono già in corso grandi manovre per prendere il suo posto. Se la destra dei Républicains e l'estrema destra dell'Rn continueranno a presentarsi divise, hanno poche chance di successo. La giovane nipote Marion Maréchal, che ha rinunciato al cognome Le Pen, ha aperto una «scuola di politica» a Lione: vuole preparare una nuova classe dirigente, che superi le divisioni a destra e la sostenga, quando sarà il momento di sostituire la zia nella corsa all'Eliseo.

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