Gli archivi del Vaticano, quel vuoto dal 1939 al 1945 05/07/2018
Gentilissima Signora Fait, il commento redazionale all’articolo odierno dell’Osservatore Romano sui roghi dei libri nella Germania del 1933 mi lascia un po’ perplessa. L’articolo concerne, da un lato, i numerosi roghi, organizzati nei primi mesi dopo la presa del potere da parte di Hitler, dei libri (non solo di autori ebrei) invisi ai nazisti per i più vari profili di incompatibilità con la loro ideologia; dall’altro, contiene un’interessante rassegna degli intellettuali tedeschi, da quelli che aderirono al nazismo, a quelli che scelsero o furono costretti all’esilio, a quelli che rimasero in patria e furono ridotti al silenzio (perdendo la possibilità di pubblicare le proprie opere) o perseguitati e uccisi. Il riferimento, nel commento redazionale di IC, ad una singola “notte” (anziché ad un arco di vari mesi del 1933, come per i fatti menzionati nell’articolo) ed a ben più gravi violenze specificamente dirette nei confronti degli ebrei (uccisioni, incendio di sinagoghe, distruzioni di negozi ed abitazioni) mi suscita il dubbio che l’estensore abbia confuso i fatti del 1933 narrati nell’articolo con la ‘Notte dei cristalli’ del 9-10 novembre 1938. Segnalo, inoltre, che l’Archivio Segreto Vaticano (che è l’archivio privato del Papa, al servizio della sua azione di governo della Chiesa Cattolica) è consultabile, attualmente e già da anni, fino al momento della morte di Pio XI, nel febbraio 1939, cosicché gli studiosi possono compiere ogni ricerca attinente ai rapporti della Santa Sede con la Germania nazista negli anni Trenta. L’Archivio viene reso consultabile ‘per pontificati’ e finora i documenti relativi ai pontificati di Pio XII (morto nel 1958) e successivi restano, salvo poche eccezioni (quali i documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II), ancora ‘privati’ (informazioni ufficiali reperibili sul sito dell’Archivio stesso).
Con i più cordiali saluti, Annalisa Ferramosca
Gentile Annalisa,
Nella storia dell'uomo vi sono stati vari roghi di libri (vedi l'Inquisizione) e anche in Germania ve ne furono alcuni prima del 1933. Il 10 maggio di quell'anno però fu l'apoteosi dell'avversione alla cultura ebraica dimostrata dai nazisti. I roghi ebbero inizio nella piazza del Teatro dell'Opera di Berlino e continuarono nelle principali città tedesche con grande partecipazione della popolazione e l'entusiamso del ministro della propaganda Josef Goebbels. Naturalmente è vero che i nazisti bruciarono anche i libri di intelletuali non ebrei, quelli contrari al delirio nazista, ma il segnale che vollero mandare era chiarissimo, dare un colpo mortale alla cultura ebraica che tanto aveva dato alla Germania e all'Europa tutta. Quanto all' Archivio Segreto Vaticano, consultabile già da anni, non si può non notare che la possibilità di visionare i documenti si ferma al 1939 per riprendere a guerra finita. Questo è molto strano perchè è proprio quanto accadde in Vaticano in quel periodo plumbeo della storia che interesserebbe conoscere.