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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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La cecità dell'Occidente: una regia comune tra i media? 05/07/2018

La cecità dell'Occidente: una regia comune tra i media?
Commento di Michelle Mazel
 

(Traduzione di Yehudit Weisz)

dopo il pezzo vedere il video " Viste dall’alto "
https://youtu.be/tpJUIPOOVeQ

 

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 Le macchie nerastre della terra calcinata e privata di vegetazione, si moltiplicano. Il fuoco divampa lungo la Striscia di Gaza dove, ogni giorno, gli incendi divorano nuovi ettari di campi coltivati, foreste e riserve naturali, bruciando vivi lungo il percorso, serpenti, tartarughe, topolini, toporagni e altri topi di campagna presi in trappola. Aquiloni, palloncini gonfiati con elio, persino preservativi, sono letteralmente migliaia gli oggetti apparentemente innocui che negli ultimi tre mesi sono stati lanciati da Gaza per appiccare incendi in Israele. Certo, non tutti hanno raggiunto l’ obiettivo, caduti di fronte alla barriera di sicurezza o neutralizzati dall'IDF e dai suoi volontari.

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 Dieci volte, venti volte, perfino a cinquanta volte al giorno - giorno dopo giorno, settimana dopo settimana - i vigili del fuoco, le guardie forestali e i volontari sono chiamati a combattere le fiamme. Se per caso, l'esercito spara a un gruppo che sta per lanciare un pallone o un aquilone e uno dei lanciatori viene colpito, il titolo che comparirà sui giornali europei sarà questo: “Un palestinese inerme ucciso da Israele”. Nessuno parlerà della devastazione che sta colpendo un'intera regione. Certo, le autorità governative si stanno mobilitando, il risarcimento è assicurato, i soldi arriveranno: ma può essere questa una risposta sufficiente per chi ha sudato lavorando la terra e ha visto poi il suo lavoro ridotto in fumo? Settimane e settimane di devastazioni di fauna e flora, e non si è levata alcuna condanna a livello internazionale, non un servizio su questo tema in televisione, nessun incontro con agricoltori, contadini, guardie forestali, con la società per la protezione degli animali. Sono assolutamente invisibili. La loro sofferenza non interessa a nessuno. Non possiamo non ricordare il monologo di Shylock: “ Non ha forse occhi un ebreo? Non ha mani, organi, membra, sensi, affetti e passioni? ... “. Non c'è bisogno di cercare la risposta. Gli opinionisti e i migliori giornalisti si riempiono la bocca di belle parole, come "occupazione", dimenticando che Israele aveva completamente sgomberato la Striscia di Gaza già 13 anni fa; parlano di “blocchi”, senza menzionare che l'Egitto ha chiuso la sua lunga linea di confine con Gaza, aprendola solo con parsimonia; parlano di “asfissia”, mentre è l'Autorità Palestinese che taglia i viveri dei suoi cittadini che vivono a Gaza non pagando più gli stipendi dei dipendenti pubblici. Sopra tutto, hanno versato lacrime di coccodrillo sulla sofferenza dei bambini di Gaza, sulla "grave crisi umanitaria" che minaccia la pace del mondo, e puntano il dito su Israele. Chiudono gli occhi per non vedere che le centinaia di milioni di dollari donati ad Hamas per ricostruire Gaza e migliorare il destino della sua popolazione, vengono dirottati verso un'industria bellica volta a distruggere il "nemico sionista". Acquisti e produzione di armi e missili sempre più sofisticati, costruzione di tunnel cosiddetti “di attacco", il cui accesso è spesso celato sotto una scuola o sotto un ospedale. Sono così preoccupati per il benessere dei bambini, che non hanno nulla da eccepire sugli orribili "campi estivi" dove i bambini vengono sottoposti al lavaggio del cervello e addestrati all'uso delle armi. Nulla da dire, neanche sui bambini piccoli e sulle donne, spinti con la forza in prima linea nelle manifestazioni per fungere da scudi umani per i terroristi di Hamas. Dimostrazioni, dobbiamo ribadirlo, nel quadro di una "Grande Marcia del Ritorno" che mira a portare milioni di Gazawi all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti di Israele. Hanno occhi ma non vedono niente, hanno orecchie ma non sentono nulla ...

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Michelle Mazel


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