Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/07/2018, a pag.16 la lettera del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma in merito alla sospensione della scorta a Donatella Di Cesare
Donatella Di Cesare
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Il Corriere era stato l'unico quotidianoa riportare la notizia, forse per il fatto che la Di Cesare è una collaboratrice. Se entriamo nel merito di questa vicenda, è per pura coriosità. Sembra infatti che alla fiolosofa sia stata data la scorta già da anni in quanto 'aveva ricevuto minacce provenienti dalla destra', da qui la nostra curiosità. La Di Cesare è stata alungo vice presidente della Fondazione tedesca Martin Heidegger, il filosofo di Hitler, in che cosa consistevano le minacce?
Ecco la lettera:
Egregio Direttore, nell'articolo pubblicato in data 3 luglio («Di Cesare: "mi hanno tolto la scorta senza dirmi perché"») si attribuisce alla Procura di Roma un ruolo e una responsabilità nella decisione di revocare le misure di tutela alla professoressa Di Cesare, alla quale peraltro non sarebbe stata data da questo Ufficio alcuna spiegazione, benché formalmente richiesta. In realtà la Procura della Repubblica di Roma non ha avuto alcun ruolo nella vicenda perché non ha in proposito alcuna competenza, che la legge riserva invece all'Amministrazione dell'Interno. Peraltro nessuna lettera della professoressa Di Cesare risulta pervenuta a questo Ufficio. Giuseppe Pignatone Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
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