Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 03/07/2018, a pag.16, con il titolo "Iraniani arrestati, volevano colpire gli anti-regime radunati a Parigi" la cronaca di Marco Bresolin
Marco Bresolin
Mezzo chilo di esplosivo Tatp preparato a Bruxelles e destinato a esplodere a Parigi. Ma questa volta i contorni dell’attentato sventato dalle autorità belghe sono molto diversi da quelli che hanno portato alle stragi del novembre 2015. In questo caso si tratta di un affare interno all’Iran: nel mirino degli attentatori c’era infatti un raduno di oppositori del regime di Teheran, che sabato si sono dati appuntamento a Villepinte, nel Nord della capitale francese. All’evento dei Mujaheddin del popolo iraniano, un gruppo politico fondato nel 1965 e dichiarato fuorilegge da Teheran nel 1981, erano presenti 25 mila persone. Tra di loro anche l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, l’ex presidente del Congresso americano Newt Gringrich e l’ex direttore dell’Fbi Louis Freeh. Una soffiata nella giusta direzione ha così permesso di sventare il progetto criminale, grazie allo scambio di informazioni tra i servizi di Belgio, Francia e Olanda. «Ottimo lavoro - ha detto il premier belga, Charles Michel - la collaborazione tra Paesi europei ha dato frutti molto importanti». L’operazione è scattata sabato alle porte di Bruxelles. Amir S, di 38 anni, e la moglie Nasimeh N., di 33, sono stati fermati a Woluwe Saint Pierre. Nella loro auto avevano 500 grammi di esplosivo e un detonatore, nascosto all’interno di una trousse da toilette. Subito sono scattate le manette per i due, entrambi belgi di origine iraniana, che vivono nella zona di Anversa e la polizia ha avviato una serie di perquisizioni. Anche in Francia sono state fermate tre persone, presumibilmente complici della coppia. Nel frattempo in Germania le autorità tedesche hanno fermato un 46enne: sarebbe un diplomatico iraniano che lavora nell’ambasciata di Vienna. Un’inchiesta per terrorismo è stata aperta dalla procura federale, anche se «non c’è alcuna minaccia diretta per il Belgio». L’obiettivo era il raduno di Parigi. Il Consiglio nazionale della resistenza iraniana ha subito puntato il dito contro il regime di Teheran, accusandolo di aver fomentato l’attentato. Nel 2009 i Mujaheddin del Popolo sono stati cancellati dalla lista Ue delle organizzazioni terroristiche, sulla quale figuravano dal 2002. Nel 2012 anche gli Usa hanno fatto lo stesso. A gennaio di quest’anno, il presidente iraniano Hassan Rohani aveva chiesto a Emmanuel Macron di prendere delle misure contro questo movimento, accusato da Teheran di fomentare manifestazioni violente in Iran e di essere legato all’Arabia Saudita.
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