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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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La Siria al bando delle Nazioni? 24/06/2018

La Siria al bando delle Nazioni?
Commento di  di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)

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La notizia è esplosa come una bomba. Ma come, proprio la Siria avrebbe commesso crimini contro l'umanità? Questo Paese non è forse governato da un oculista particolarmente chiaroveggente che conta Putin e l’ayatollah Rouhani tra i suoi amici più cari? Non era stato accolto con tutti gli onori dal Presidente Sarkozy, che aveva visto in lui un partner privilegiato per il suo progetto dell'Unione per il Mediterraneo? Non è lui quello che sedeva nella tribuna d’onore alla parata del 14 luglio del 2008 a Parigi?
Forse è stato prima dell'inizio della guerra civile, ma subito dopo l'assassinio di Rafik Hariri, amico personale di Jacques Chirac, al quale molti commentatori attribuirono la responsabilità. 
E poi, mercoledì scorso, 20 giugno 2018, veniamo a sapere che una commissione d'inchiesta indipendente creata dal famoso Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite - giusto prima che gli Stati Uniti annunciassero il loro ritiro – ha affermato che le forze del regime di Damasco impegnate nella lotta per il possesso della città di Ghouta orientale (già circondata dal 2013, N.d.T.) avrebbero commesso atti che "equivalgono a crimini contro l'umanità!" 

Non è certamente la prima volta che simili accuse sono state mosse contro Bashar al Assad, ma finora erano state respinte con successo: la Russia non ha esitato a porre il veto a qualsiasi progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro quel suo fedele alleato che gli aveva consentito di reinsediarsi in Medio Oriente dopo anni di assenza. Oggi Mosca non dispone forse di una base navale nel Mediterraneo e di una base aerea? 
Diverse volte era stato accusato di usare l'arma chimica contro il suo stesso popolo, ma il regime siriano ha sempre negato ed era riuscito a sottrarsi alle sanzioni dell'organizzazione internazionale. 
Esasperata, la Casa Bianca di Donald Trump aveva deciso di muoversi da sola e nell'aprile del 2017 aveva bombardato la base siriana di Al Shayrat, da cui erano decollati gli aerei che avevano sganciato armi chimiche sulla città di Khan Shaykhoun. 
Un anno dopo, quasi ogni giorno, Washington, Londra e Parigi lanciavano su Damasco i loro missili contro obiettivi collegati al programma chimico siriano e alle strutture di deposito di questa arma vietata per protestare contro l'uso di armi chimiche a Douma nella Ghouta orientale nell’ambito delle azioni delle forze governative per togliere il controllo di questa regione dalle mani dei ribelli. 

Precipitandosi ancora una volta in aiuto del suo alleato, la Russia aveva poi cercato di far condannare da parte del Consiglio di Sicurezza l'attacco occidentale, ma otto Paesi hanno votato contro e gli Stati Uniti non hanno dovuto avvalersi del loro diritto di veto. Eppure sono gli eventi della Gouta orientale e l'assedio prolungato subìto da oltre un quarto di milione di civili che portano la Commissione d'inchiesta a queste conclusioni: “ Con i bombardamenti indiscriminati e sistematici su aree e zone abitate da civili, e con il costante rifiuto di accesso al cibo e alle cure mediche da parte dei cittadini sotto assedio durante tutto quel periodo, le forze filogovernative hanno perpetrato un crimine contro l'umanità, avendo causato con questi atti disumani gravi sofferenze fisiche e mentali “. 
Siamo certi che queste conclusioni, che hanno solo un effetto verbale, non impediranno al Presidente siriano di dormire sonni tranquilli. E soprattutto non aspettiamoci manifestazioni di massa nelle strade di Parigi contro "il macellaio di Damasco".

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Michelle Mazel, scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron”. I suoi commenti escono su JForum online


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