Difendi Israele? allora Facebook ti censura!
Commento di Deborah Fait
Era già successo: la prima volta sono stata bloccata per tre giorni, la seconda per una settimana, la terza per un mese intero e sono stata avvisata da FB che la prossima sarà per un anno, poi per sempre.
Vanno per gradi. Tutto questo succede se si difende Israele, magari con toni appassionati, dalle ingiurie e dalle mistificazioni dei tantissimi gruppi filopalestinesi che sono presenti sul social in questione.
Questa volta sono stata "punita" per aver scritto che a Gaza dei giovani terroristi hanno ammazzato a legnate un asinello che poi hanno bruciato. L'episodio è visibile su internet ma, anzichè indignare gli animalisti, ha fatto incazzare i filopalestisiti che devono aver mandato ai vari algoritmi, termine astratto che i più, me compresa, non sanno cosa sia, molte proteste.
Il risultato è stato il blocco immediato del mio profilo.
Non capita solo a me naturalmente, a turno quasi tutti i miei contatti sono stati e continuano ad essere puniti con la chiusura dell'account per aver difeso Israele. Conoscendo l'andazzo del web, uno si rassegna e accetta anche perchè non è possibile discutere con un algoritmo.
Si è presi però da una grande rabbia quando noi, segnalando le innumerevoli ingiurie e maledizioni contro gli ebrei e contro Israele, ci sentiamo rispondere " il post che hai segnalato non viola gli standard di Facebook". Sui social si leggono le offese più oscene contro gli ebrei, si parte dal solito "maledetti giudei" a "riapriamo le camere a gas" passando per "ebrei nazisti, sionisti assassini".
Samantha Comizzoli
Prendiamo per esempio Samatha Comizzoli, conosciuta da molti, quella che si era fatta fotografare sorridente davanti a un forno acceso mentre faceva il segno di vittoria. Quella che fa girare in Italia un suo film intitolato "Israele il cancro", quella che sul suo profilo scrive"Buongiorno Palestina e resto del mondo occupato dal mostro nazista israeliano".
Un suo contatto deve averla deliziata quando le ha scritto sul social: "Sam, che sia cancellato lo stato sacrilego di Israele dalla faccia della terra, è quanto voglio vedere con i miei occhi prima di chiuderli per sempre".
La Comizzoli e tanti altri come lei, odiatori feroci di Israele, hanno sempre la facoltà di vomitare infamie antisemite senza che nessuno li fermi, liberi di divulgare la loro propaganda indisturbati.
Qualcuno però ha voluto, se non altro, deridere questa misera sacerdotessa del male (forse è il modo migliore per combattere certi personaggi ignoranti e perfidi) creando una pagina molto ironica dal titolo "Tutte le cazzate di Samatha Comizzoli" https://www.facebook.com/barraffaella/ .
In Italia, come nel resto d'Europa, l'odio antisemita è ormai virale, peggio della peste bubbonica. E' appena accaduto in un albergo a Certosa di Pavia. Una turista israeliana molto contenta della sua vacanza, come ha affermato in seguito, compilando la recensione su Booking.com mentre viaggiava in auto verso l'aeroporto, ha sbagliato e anzichè mettere 10 stelle ne ha messe cinque. E' rimasta sconvolta e tremante quando ha ricevuto una mail da parte dell'albergo "Voi ebrei non siete mai contenti! Non lamentatevi se in Europa stanno tornando nazisti e fascisti. C'è un motivo....Voi!"
Si, la direzione dell'hotel si è scusata chiedendo perdono e ha sospeso il dipendente autore della vergognosa missiva. Le scuse dovute non possono però cancellare la realtà, una realtà crudele, indegna, sconfortante perchè assolutamente immotivata e inutile. Una realtà fatta di un vento gelido di odio inesauribile contro gli ebrei che soffia nell'animo della gente comune.
Non è l'antisemitsmo di politici o giornalisti ideologizzati, nemmeno di tifosi fanatici, no questo è l'odio di chi starebbe in silenzio, sorridendo tra sè, se vedesse portar via gli ebrei sui treni merci. La stessa gente che, ottant'anni fa, vedendoli transitare faceva il segno di tagliare la gola agli occhi disperati che cercavano un aiuto che non sarebbe mai arrivato.https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_22/bella-nudelman-hotel-ristorante-italia-certosa-pavia-booking-com-voi-ebrei-mai-contenti-fascisti-nazisti-86d71f78-75fa-11e8-891d-7017f1270990.shtml
Stiamo attenti, continuiamo a lottare sui social, ci bloccano ma appena riammessi ricominciamo, non fermiamoci mai. Difendiamo Israele con la verità e la certezza di essere dalla parte giusta, quella di chi vuole conservare la bellezza e la gioia in un mondo sempre più brutto, violento e pericoloso.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"