Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/06/2018, a pag.23, con il titolo "Primo sì alla legge che vieta di filmare i militari israeliani", il commento di Marco Ansaldo.
Marco Ansaldo
Scrive:"I video girati sui soldati israeliani in azione rischiano presto di essere puniti per legge"
FALSO! La bozza di legge fa riferimento esclusivamente a casi di esplicita propaganda per demonizzare lo Stato e le forze armate di Israele, tecnica usata soprattutto dalla Ong, finanziata da Soros, B'Tselem, provocare i soldatti ai check point e poi riprenderli.
Scrive: "crimini, maltrattamenti o di uccisioni di palestinesi" da parte dell'esercito israeliano
FALSO! Gli standard etici delle forze armate di difesa israeliane sono i più alti del mondo, Israele cerca costantemente di ridurre al minimo le perdite non solo proprie, ma anche di arabi palestinesi, operando in un contesto in cui è spesso molto difficile distinguere tra civili e terroristi, che dei civili si fanno scudo violando platealmente le disposizioni internazionali.
Scrive:"un video mostrato dall’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, con le immagini di un soldato mentre sparava a un palestinese inerme, portò a un processo che divise il Paese e all’incriminazione del militare per omicidio colposo"
FALSO! Riportando in questo modo la notizia, l'accento è posto sul gesto del soldato Elor Azaria, mentre quello che è fondamentale qui è il funzionamento della giustizia israeliana, che non guarda in faccia nessuno, neanche chi, sottoposto a stress e in situazioni di difficoltà, difende il proprio Paese. Azaria aveva sparato a un assalitore che aveva già gravemente ferito un commilitone, caduto a terra era verosimile che avesse un giubbotto esplosivo, per questo venne ucciso.
Risultato: in poche righe un mucchio di menzogne. L'ennesimo articolo di Marco Ansaldo contro Israele, sul quotidiano della famiglia dell'Ing.Carlo De Benedetti
Ecco l'articolo:
I video girati sui soldati israeliani in azione rischiano presto di essere puniti per legge. Lo denunciano nello Stato ebraico i gruppi per il rispetto dei diritti umani, le cui prove di maltrattamenti o di uccisioni di palestinesi hanno spesso portato i responsabili di quei crimini a essere processati. Il partito ultranazionalista Yisrael Beitenu, alleato di governo con quello del premier Benjamin Netanyahu, ha proposto una bozza di legge che prevede la punibilità fino a 5 anni per i filmati girati e diffusi «con l’intento di compromettere la morale dei soldati di Israele». Il testo è stato approvato da un comitato ministeriale e sarà sottoposto mercoledì al Parlamento. Preme per la sua approvazione il leader del partito, il ministro della Difesa, Avigdor Lieberman: «I militari israeliani sono sotto attacco costante da parte di coloro che odiano Israele e dei sostenitori del terrorismo che cercano di macchiarne l’operato». Un messaggio rivolto principalmente alle organizzazioni israeliane che negli anni hanno filmato e diffuso immagini che hanno creato problemi all’esercito: nel 2016 un video mostrato dall’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, con le immagini di un soldato mentre sparava a un palestinese inerme, portò a un processo che divise il Paese e all’incriminazione del militare per omicidio colposo.
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