IC7 - Il commento di Davide Romano
Dal 10 al 16 giugno 2018
Come le mucche sul prato
Come le mucche nel prato sotto la pioggia: indifferenti. Così siamo noi europei di fronte alle migrazioni. Accettiamo la pioggia di migranti, senza porci problemi. Capitano, cosa ci vuoi fare? è la natura. Ma non c'è nulla di naturale nei bambini soldato, e non dovremmo essere indifferenti al fatto che la libertà di stampa sia oppressa in Sudan come in Eritrea. Per non parlare dei terribili al-Shebab che hanno costituito un piccolo Stato Islamico nel centro-sud della Somalia dove oltre ai "soliti" tagli delle mani, torture nelle carceri, stupri e rapimenti, i gay vengono fucilati in pubblico (ma la cosa, in questo caso, non fa scandalo). Tutto questo per noi europei è normale, in Africa: come la pioggia. Per certe anime belle il problema nasce solo dove arrivano le telecamere e i giornalisti: dunque sulle navi del mediterraneo o nei pessimi luoghi di detenzione dei migranti in Libia. Mai dove invece nascono i problemi, dalle dittature e dalle loro politiche criminali.
I media rilanciano la versione dei terroristi di Hamas
Per il Medio Oriente è lo stesso. Pensiamo solo alla grande operazione mediatica offerta da Hamas nelle scorse settimane ai confini tra Gaza e Israele. Tutte le telecamere puntate dove il regime islamista desiderava: sul confine con Israele. Non una telecamera che mostrasse come vengono pagati i terroristi islamici, come venivano mobilitati i manifestanti di Gaza dal governo, a quale lavaggio del cervello sono sottoposti dai media di Hamas. Tutta questa pioggia di odio è normale, per la mucca che pascola. Quello che invece è scandaloso e fa addirittura guadagnare la posizione eretta ai bovini, fino a trasformarli in giornalisti indignati, è tutto quello che puzza di democrazia. Quella sì, inaccettabile. E allora ecco le prime pagine dei media scatenati contro Israele che reagisce all’aggressione cercando (e riuscendoci!) di colpire solo i terroristi in borghese in mezzo alla folla. E se lo scrittore Albinati ha fatto una terribile figuraccia ammettendo di avere sperato che morisse un bambino sulla nave Aquarius, per potere vedere il governo italiano in imbarazzo….beh, tanti nostri media – contrariamente al vincitore del premio Strega - hanno invece potuto coronare il loro sogno con la morte della bambina palestinese “Leila al-Ghandour”, celebrata come un simbolo della “ferocia israeliana”. Peccato che poi sia risultato che la povera bimba sia mancata per problemi di salute che aveva dalla nascita. Ma tanto le prime pagine contro Israele sono già state stampate, e la notizia non merita certo una smentita. La macchina del fango e dell’indignazione a comando ha già fatto il suo lavoro. Oggi è un altro giorno, andiamo avanti. E di fronte alle scuole dove si insegna l’odio, e agli imam che incitano alla guerra contro gli infedeli - dalla Somalia all’Iran – non possiamo che tornare a pascolare, a dispetto della pioggia di odio. Del resto, cosa possiamo farci, se piove?
Davide Romano
Conduttore televisivo, scrittore, collabora con La Repubblica - Milano