Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Benjamin Netanyahu fa gli auguri all'Arabia Saudita. L'amicizia si rafforza malgrado gli stadi Commento di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 15 giugno 2018 Pagina: 50 Autore: Davide Frattini Titolo: «Quegli auguri che non ti aspetti»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 15/06/2018, a pag. 50 con il titolo "Quegli auguri che non ti aspetti" il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
Benjamin Netanyahu
I nemici dei miei nemici sono miei amici. Così nelle carambole diplomatiche del Medio Oriente due Paesi che non hanno relazioni (ufficiali) si ritrovano alleati. Non possono scambiarsi gli ambasciatori, si scambiano gli auguri prima della partita: via Twitter il ministero degli Esteri israeliano (è guidato dal premier Benjamin Netanyahu) ha incitato i sauditi nella sfida di apertura — con un saluto particolare a Mohammad Al-Sahlawi, la stella della squadra — e li ha complimentati per il ritorno al Mondiale dopo dodici anni di assenza. Perché — come ha spiegato pochi giorni fa il primo ministro — «i rapporti con il mondo arabo stanno migliorando oltre ogni aspettativa»: attraverso canali segreti coltiva un’intesa che ha come bersaglio l’Iran sciita e come commilitoni in questa lotta contro l’espansionismo degli ayatollah le nazioni sunnite. Il messaggio veicola anche il rimpianto degli israeliani, grandi appassionati di calcio: non raggiungono le fasi finali del Mondiale dal 1970, perché devono giocarsi le qualificazioni con le squadre europee, troppo forti per il livello locale. Quegli stessi arabi elogiati da Netanyahu (con gli iraniani e i Paesi musulmani del gruppo Asia) si rifiuterebbero di scendere in campo contro la Nazionale dello Stato ebraico: la maggior parte ancora non ne riconosce l’esistenza.
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