Gli atteggiamenti dell’Europa verso gli ebrei
Analisi di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)
"L'identità cristiana nell'Europa occidentale si esprime nei confronti degli immigrati e delle minoranze religiose in modi densi di attitudini negative, sia che si dichiarino credenti oppure no, sono più propensi ad esprimersi negativamente sugli immigrati, sui musulmani e sugli ebrei dei laici Questa è la conclusione di un nuovo importante studio condotto da una importante organizzazione di ricerca statunitense, il Pew Research Center. Lo studio, intitolato “Being Christian” copre 15 paesi, che rappresentano quasi tutta l'Europa occidentale. Oltre alle posizioni cristiane, il rapporto contiene anche informazioni sugli atteggiamenti della popolazione generale.
Da questo importante rapporto, si può osservare che i livelli di partecipazione al cristianesimo sono diminuiti in modo significativo negli ultimi decenni. Il 91% della popolazione dell'Europa occidentale è stato battezzato e l'81% allevato come cristiano; tuttavia, solo 71% si definisce cristiano, mentre il 22% partecipa almeno ad una cerimonia religiosa al mese. La maggioranza dei cristiani non si reca in chiesa abitualmente. In Olanda, il 48% dei cittadini non praticanti supera il numero dei cristiani che frequentano la chiesa, il 41%. Il cristianesimo è stato la forza motrice di quello che può essere definito l'impero millenario dell’ antisemitismo europeo, che ha costituito un'enorme struttura teologica dell’ odio verso gli ebrei. Su questa base, la Germania è stata in grado di diffondere l’ ideologia nazista finalizzata nella Shoah. Grazie questo studio, è interessante analizzare ciò che rimane dell'ostilità cristiana nei confronti degli ebrei nell'Europa occidentale. L’indagine ha rilevato come "i cristiani, a tutti i livelli dell'osservanza religiosa, sono più propensi dei laici non religiosi a non essere disposti ad accettare gli ebrei nella loro famiglia". Sono anche " propensi all’uso di affermazioni antisemite sugli ebrei, come:" Gli ebrei perseguono sempre i propri interessi e non gli interessi del paese in cui vivono ". Un altro rilievo importante è la parziale sovrapposizione tra quei cristiani che esprimono atteggiamenti negativi nei confronti dei musulmani e coloro che hanno un tale atteggiamento nei confronti degli ebrei. Lo studio del Pew menziona anche gli atteggiamenti della popolazione in generale dell'Europa occidentale nei confronti degli ebrei. Questo problema è stato precedentemente studiato nell’importante ricerca ADL GLOBAL 100.
La sua ricerca è stata aggiornata nel 2015 coprendo otto dei paesi inclusi nel nuovo studio del Pew. Da quest'ultimo studio, tra i 15 paesi intervistati solo in due, Francia e Regno Unito, più della metà della popolazione generale - il 55% - ha affermato di conoscere personalmente degli ebrei. Questi sono i due paesi dell'Europa occidentale dove il numero di cittadini ebrei è più alto. In Svizzera, il 50% della popolazione afferma di conoscere degli ebrei. In tutti i paesi esaminati, le percentuali di coloro che conoscono personalmente un musulmano sono sostanzialmente più alti di quelli che conoscono un ebreo. Ciò non è sorprendente dato che la popolazione musulmana è molto più numerosa della popolazione ebraica in tutti i paesi esaminati. Ad eccezione della Norvegia, una significativa maggioranza della popolazione in tutti gli altri paesi afferma di conoscere "non troppo o nulla dell’ebraismo". Abbiamo visto che ci sono ancora molti europei che non vogliono accettare degli ebrei come membri della loro famiglia. Una stima approssimativa rivela che sono oltre 50 milioni di adulti nei paesi esaminati. Le percentuali più elevate si riscontrano in Italia con il 25%, nel Regno Unito con il 23% e in Austria con il 21%. In Olanda e in Norvegia la percentuale è del 3%. Tra i cristiani che vanno in chiesa nell'Europa occidentale la percentuale è del 14%, tra i cristiani non praticanti è del 19% e tra i non religiosi è del 7%. A tutti è stata posta la domanda se sarebbero disposti ad accettare gli ebrei come vicini di casa. Sorprendentemente, le cifre sono più alte in alcuni paesi in cui gli ebrei sono meno dell'1 % dell'uno per cento della popolazione.
A partire dall'Italia dove il 12% della popolazione non è disposto ad avere un ebreo come vicino, seguito da Portogallo e Irlanda al 10%. I pregiudizi antisemiti sono ancora diffusi nell'Europa. Una domanda posta dai sondaggisti è stata se le persone concordano con la frase "Gli ebrei perseguono sempre i propri interessi e non gli interessi del paese in cui vivono". Circa 50 milioni di europei occidentali sono d'accordo con questa affermazione. In Portogallo il pregiudizio negativo è del 36% della popolazione, uguale al numero di coloro che non sono d'accordo. In tutti gli altri paesi, la percentuale di coloro che non sono d'accordo è superiore a quelli che la condividono. In Spagna, il 32% è d'accordo e il 34% no. Non c'è un paese nell'Europa occidentale dove non va sotto il 13% chi non è d'accordo con questo pregiudizio antisemita. Inoltre, il pregiudizio che gli ebrei "esagerano sempre quanto hanno sofferto" è condiviso da decine di milioni di europei. In ciascuno dei paesi esaminati, la percentuale di coloro che non sono d'accordo con la dichiarazione è sostanzialmente più alta di quella che lo condivide. In Italia il 36% è d’accordo, il 33% in Portogallo, mentre in Spagna la percentuale è del 30%. Ulteriori analisi sui pregiudizi antisemiti provengono da una precedente ricerca di AD. Un sondaggio del 2005 è stato chiesto ai cittadini di alcuni paesi dell'Europa se gli ebrei erano responsabili della morte di Gesù. Il diciannove percento dei belgi, il 21 percento dei danesi e il 19 percento degli svizzeri hanno risposto affermativamente.
Un sondaggio dell’ Anti Defamation League (ADL) del 2012 ha fatto la stessa domanda in vari paesi. Si scoprì che tra gli intervistati, il 18% degli austriaci, il 14% dei tedeschi, il 38% degli ungheresi, il 15% degli italiani, il 16% degli olandesi, il 19% dei norvegesi, il 46% dei polacchi, il 21% degli spagnoli e il 18% dei cittadini del Regno Unito condividono questa menzogna. Le cifre sono tanto più scioccanti in quanto si può presumere che vi siano percentuali significative fra i laici che condividano questa credenza. L'Unione europea sostiene che sta combattendo l'antisemitismo. Se fosse vero, predisporrebbe uno studio serio sull'entità dell'antisemitismo e dell'anti-israelismo nei suoi 28 stati membri. Indagherebbe anche come sui dati che riguardano anche cristiani, musulmani e non credenti. Per affrontare seriamente la questione dell'antisemitismo, bisognerebbe anche ottenere informazioni sugli atteggiamenti dei sostenitori dell'estrema destra e dell'estrema sinistra.
Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.