Quando AVVENIRE riprende una agenzia di provenienza non arabo-palestinista riesce sempre a sorprenderci. Oggi, 09/06/2018, a pag.15, con il titolo "Iran, Rohani minaccia: Israele non potrà mai sentirsi al sicuro", fonte l'Agenzia La Presse, dal titolo al testo informa correttamente. Immaginiamo la sorpresa dei lettori ma anche degli abituali collaboratori nel leggere finalmente notizie reali sull'Iran.
TEHERAN- Manifestazioni per la "Giornata di al-Quds" (Gerusalemme), si sono svolte in tutte le principali città dell'Iran, tra cui la capitale Teheran. Nella giornata, che si tiene l'ultimo venerdì del mese di Ramadan e in cui si esprime solidarietà al popolo palestinese, sono stati lanciati gli slogan «Morte agli Usa», «Morte a Israele» e sono state condannate le politiche «ra77iste» dello Stato ebraico nei confronti dei palestinesi. Inoltre alcuni dimostranti hanno sfilato con il cartello «Al-Quds, capitale di Palestina», condannando la recente decisione degli Stati Uniti di trasferire la loro ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Giovedì il presidente iraniano, Hassan Rohani, aveva rivolto un appello ai suoi connazionali a partecipare in massa alle celebrazioni della Giornata di al-Quds in modo da inviare un «messaggio al regime sionista usurpatore». Ieri il presidente iraniano è stato ancora più esplicito: «Israele non potrà mai sentire di essere in un posto sicuro». Oggi, ha aggiunto, «le nazioni dichiarano che la liberazione di Gerusalemme e dell'intero territorio palestinese è la nostra causa e la nostra aspirazione». Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, in un discorso pronunciato all'università diTeheran ha affermato: la sicurezza dei Paesi del «triangolo del male» - Usa, Israele e Arabia Saudita - sarà a «rischio» se tenteranno di «mettere all'angolo» l'Iran. Il presidente del Parlamento iraniano ha aggiunto che l'Occidente ritiene che il problema principale del Medio Oriente sia la mancanza di una potenza dominante, sottolineando che «le misure del regime israeliano sono mirate a diventare la maggiore potenza nella regione», ma «la forza dei gruppi della resistenza e l'influenza regionale dell'Iran hanno gravemente minato la realizzazione del sogno di Israele». (LaPresse)
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