Da Gaza aquiloni incendiari (con svastiche) per distruggere parchi, foreste e campi di Israele Commento di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 07 giugno 2018 Pagina: 11 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Per bruciare gli ebrei, da Gaza lanciano le svastiche volanti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/06/2018 a pag. 11, con il titolo "Per bruciare gli ebrei, da Gaza lanciano le svastiche volanti", il commento di Mirko Molteni.
Un aquilone del terrore con appesa una bomba incendiaria. Sotto, la fase di lancio
Da mesi i palestinesi di Hamas attuano da Gaza una singolarissima campagna aerea contro Israele, con quelli che sembrano innocenti aquiloni, ma che portano appesi pericolosi apparati incendiari. Obbiettivo, appiccare il fuoco alle coltivazioni israeliane perlomeno nei giorni in cui i campi sono sottovento rispetto ai punti di decollo dei cervi volanti. E che quegli aquiloni non siano giochi bambineschi, lo dimostra il fatto che spesso i palestinesi li istoriano con la svastica, l'emblema del nazismo che evoca i peggiori incubi degli ebrei. Già è come sventolare un drappo rosso davanti a un toro, figuriamoci se poi la croce uncinata accompagna un aggeggio che, pur rudimentale, è comunque portatore di fuoco, richiamando simbolicamente i terribili forni di lager come Auschwitz. Ieri gli israeliani hanno lanciato un'incursione aerea di caccia F-16 per bombardare, secondo le fonti ufficiali dell'aviazione ebraica «una postazione di Hamas nel nord della Striscia di Gaza vicino alla recinzione di frontiera, da cui i terroristi stavano lanciando oggetti infuocati nel tentativo di causare incendi in Israele». Caccia supersonici contro aquiloni, dunque, una disparità mai vista quanto ad «aviazioni» contrapposte.
Pare l'immagine biblica di Davide contro Golia, sebbene stavolta a parti rovesciate, essendo la possanza militare dalla parte degli ebrei. Ma gli aquiloni di Hamas non sono uno scherzo, sono una insidiosa «arma asimmetrica», nello stile del terrorismo, che ha causato notevoli danni. Da metà aprile a inizio giugno gli israeliani hanno registrato 198 incendi al confine con Gaza, che hanno distrutto 2.500 acri di campi. Il ministro delle Finanze Moshe Kahlon ha stimato un danno totale di 5 milioni di shekel, pari a 1,4 milioni di dollari, di cui il governo risarcirà almeno la metà agli agricoltori dei kibbutz. Per quei trabiccoli mossi dall'inesauribile forza del vento, lunedì il ministro della Pubblica Sicurezza Gilad Erdan aveva dichiarato: «Mi aspetto che l'esercito si occupi di questi lanciatori di aquiloni esattamente come fossero terroristi, e che le uccisioni mirate coi cecchini colpiscano anche loro».
AMICI DI HITLER L'emergenza aquiloni è iniziata almeno dal 15 apríle e i palestinesi hanno preso ad applicare sotto gli aggeggi volanti inneschi incendiari come molotov, tizzoni di carbone ardenti e stracci in fiamme. Uno dei fabbricanti di aquiloni di Gaza, un certo Shadi, 19 anni, celato dietro una maschera da Guy Fawkes, ha detto alla stampa: «Ogni aquilone ci costa solo l'equivalente di 10 shekel, 2,8 dollari, e lo paghiamo di tasca nostra». Nega l'evidenza di varie fotografie dicendo che «non mettiamo svastiche sugli aquiloni, anzi, cerchiamo di rivestirli di plastica trasparente per renderli invisibili sullo sfondo del cielo». Il giovane aquilonista palestinese finge di dimenticare quanto il suo compatriota, il gran muftì di Gerusalemme Amin Al Husseini, fosse amico di Adolf Hitler, tanto da incontrarlo personalmente nel 1941 a Berlino in nome del comune odio per gli ebrei. Finora sono stati lanciati 600 aquiloni e gli israeliani ne hanno abbattuti 400, anche usando droni per distruggerli a speronamento. Allo scopo, il governo ebraico ha ingaggiato proprietari civili di droni, a cui rifonde il prezzo del dispositivo se nell'urto contro l'aquilone va perduto. Dato l'irrisorio costo degli orpelli palestinesi, è però probabile che la bizzarra offensiva continui ancora.
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