Belgio: funerale in Chiesa per il terrorista che ha ucciso urlando 'Allah huAkbar' Commento di Mauro Zanon
Testata: Libero Data: 06 giugno 2018 Pagina: 14 Autore: Mauro Zanon Titolo: «Ha ucciso al grido di Allah Akbar. Celebrano il suo funerale in chiesa»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 06/06/2018, a pag. 14, con il titolo "Ha ucciso al grido di Allah Akbar. Celebrano il suo funerale in chiesa" il commento di Mauro Zanon.
Mauro Zanon
I genitori delle vittime faticano ancora a crederci. Ieri, Benjamin Herman, il terrorista islamico che ha ucciso i loro cari, Lucile, Soraya e Cyril, al grido di Allah Akbar, è stato seppellito nel cimitero di On (Marche-en-Famenne), al termine di una cerimonia cattolica celebrata nella chiesa locale. «È aberrante», commentano alcuni abitanti del piccolo comune belga. A rivelare la notizia che sta scuotendo l'opinione pubblica, è stato il quotidiano L'Avenirdu Luxembourg nella sua edizione di lunedì. L'informazione, che in pochi credevano fosse autentica, è stata in seguito confermata dalla polizia locale belga, e ieri, alle 10.30, nella più totale discrezione, si sono svolte le esequie del jihadista Herman. «I funerali si svolgeranno secondo le regole di sicurezza che siamo abituati ad applicare», aveva commentato lunedì Marcel Guissard, commissario di Polizia della zona Famenne, Ardenne, prima di aggiungere: «Non vorrei che ci fosse una grande affluenza mediatici per evitare disordini». Ieri mattina, nella chiesa di On, si sono riunite dieci persone attorno al feretro di Benjamin Herman, soprattutto membri della sua famiglia. Il dispositivo di sicurezza comprendeva un centinaio di agenti in civile sparsi nel piccolo comune e la stampa presente sul posto è stata invitata a rimanere discreta e a non utilizzare nessuna telecamera. Secondo quanto raccontato dalla Libre Belgique la bara di Herman è uscita dalla chiesa verso le 11, per poi dirigersi verso il cimitero locale, e tutto, nonostante i timori della polizia, si è svolto senza alcun problema.
Benjamin Herman
LE POLEMICHE L'assenza di incidenti, tuttavia, non cancella le polemiche che stanno divampando attorno ai funerali cristiani di cui ha beneficiato Herman, convertitosi all'islam nel 2012 e radicalizzatosi in prigione, prima di assassinare due poliziotte «infedeli» e un giovane studente di 22 anni, che si trovava in macchina con la madre quando è stato raggiunto dagli spari. «La famiglia non ha riscontrato segni di radicalizzazione nei contatti regolari che aveva con Benjamin. Per loro non era musulmano», ha dichiarato don François Barbieux, il prete della parrocchia di Marloie che ha celebrato i funerali del jihadista, al centro di dure critiche per aver dato il suo consenso alla cerimonia. «Sono in una situazione di totale incomprensione, di non accettazione della realtà. E una famiglia provata, che desidera vivere il suo lutto nell'intimità (...) La famiglia è cristiana e chiede questo accompagnamento. L'obiettivo sarebbe anche quello di non apparire, dinanzi alla richiesta della famiglia, più settari di coloro che hanno rivendicato l'attentato», ha aggiunto il prete.
IL RANCORE Sembra che il parroco di Marloie si sia dimenticato delle vere vittime di quanto accaduto lo scorso 29 maggio nelle strade di Liegi, ossia i parenti delle due donne e del ragazzo abbattuti dalla furia omicida di Herman. Il padre di Cyril Vangriecken, durante i funerali del figlio che si sono svolti lunedì, si è rifiutato di parlare con il primo ministro belga, Charles Michel. «Provo rancore nei confronti del governo. Vengono quando la tragedia è già avvenuta. Dovevano agire prima», ha tuonato il genitore. Di certo, la decisione di celebrare dei funerali cristiani per un soldato dello Stato islamico non aiuterà a calmare gli animi.
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