Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 05/06/2018, a pag. 17, con il titolo "Peugeot-Citroën prepara il suo ritiro dall’Iran", il commento a firma R.E.
Ecco i primi effetti della nuova politica di Donald Trump nei confronti della teocrazia iraniana. La crisi economica causata dal regime degli ayatollah può essere un fattore positivo in grado di minarne la solidità. Vediamo come si comporteranno le altre aziende europee, Italia inclusa.
Ecco la breve:
La teocrazia iraniana spiegata: "Tu voti, Dio decide"
Il gruppo francese Psa ha annunciato che sta preparando il ritiro dall’Iran, suo primo mercato all’estero per volume, per evitare il rischio di sanzioni statunitensi, dopo che Washington ha deciso di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015. «Il gruppo ha iniziato a sospendere le sue attività di joint venture, per conformarsi alla legge americana entro il 6 agosto 2018», ha dichiarato il gruppo in un comunicato. L’anno scorso Peugeot-Citroën ha venduto 444.600 veicoli in Iran, Paese dove è tradizionalmente ben situato e che rappresenta il suo primo mercato estero, prima della Cina (382.800 veicoli), del Regno Unito (279.100), dell’Italia (265.200) e della Germania (257.800).
La casa automobilistica francese afferma anche che l’importanza del mercato iraniano restava comunque minima in termini economici, rappresentando «meno dell’1% del suo fatturato», ha dichiarato. L’annuncio, ha aggiunto, «non modifica né gli obiettivi generali del piano strategico, né gli orientamenti finanziari attuali».
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