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La Stampa Rassegna Stampa
01.06.2018 Mobileye: da Israele a Torino le auto senza pilota
Commento di Giuseppe Bottero

Testata: La Stampa
Data: 01 giugno 2018
Pagina: 57
Autore: Giuseppe Bottero
Titolo: «Con Mobileye Torino testerà le auto senza pilota»

Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 01/06/2018, a pag. 57, con il titolo "Con Mobileye Torino testerà le auto senza pilota", la cronaca di Giuseppe Bottero.

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Giuseppe Bottero

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C’è una start-up che vale oltre 15 miliardi di dollari ed è pronta a puntare su Torino. Si chiama Mobileye, è nata in Israele una ventina d’anni fa dall’intuizione di Amnon Shashua e Ziv Aviram, e nel 2017 è stata comprata da Intel per costruire l’auto che verrà: a guida autonoma e iperconnessa. «La nostra missione è salvare il mondo dagli incidenti stradali» dice Raz Peleg, arrivato all’Innovation Center di Intesa Sanpaolo per incontrare businessman, ricercatori e imprenditori della città. La sua è una lezione sul futuro, però concretissima: le immagini che proietta sul maxi-schermo al trentunesimo piano del grattacielo di corso Inghilterra, tra piloti al posto di guida che non sfiorano mai il volante e sistemi intelligenti in grado di frenare appena si manifesta un ostacolo, raccontano i prossimi passi delle quattroruote, e del traffico. Una rivoluzione, su cui hanno scommesso in molti. «A partire da Goldman Sachs, che ha creduto in noi prima che arrivassero i clienti» dice Peleg. Poi ci sono stati gli accordi con i colossi, e l’alleanza con Bmw e Fiat Chrysler per mettere quei veicoli su strada.

Terreno fertile
A Torino Mobileye trova terreno fertile: un paio di mesi fa la Città ha firmato un protocollo d’intesa per sperimentare l’auto a guida autonoma. Secondo la sindaca Chiara Appendino «è un’occasione unica» e il blitz di Mobileye può dare una spinta. Ieri, nei colloqui tra il manager della compagnia israeliana e gli uomini di Iren, presenti in platea, è spuntata l’ipotesi che la multiutility possa mettere a disposizione la sua flotta per mappare la città. Uno snodo importante per preparare gli sviluppi della tecnologia, in un’area che, alla vigilia della presentazione del piano industriale di Fca, guarda con grande speranza all’automotive e alle sue declinazioni digitali.

Gli scenari
I passaggi? «Ci sono sei livelli per arrivare guida completamente autonoma - riassume Peleg -. Non dipende solo dall’industria ma anche dai regolatori». Quelli torinesi sono pronti: all’inizio, qui, verranno testate le auto autonome di livello 3, una tipologia di veicoli che sarà in vendita nel 2020. E alla sperimentazione parteciperà anche Open Fiber, mettendo a disposizione l’infrastruttura di rete a banda ultralarga. Dalle parti di Mobileye si aspettano una ulteriore accelerazione: «Probabilmente tra quindici anni non guideremo più» dice Peleg agli imprenditori.

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direttore@lastampa.it

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