sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
01.06.2018 Gay Pride a Tel Aviv: l'8 giugno la grande festa per i diritti LGBTQ
Commento di Elena Loewenthal

Testata: La Stampa
Data: 01 giugno 2018
Pagina: 27
Autore: Elena Loewenthal
Titolo: «Il gay pride di Tel Aviv, Israele pronta all'evento dell'anno»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/06/2018, a pag.27, con il titolo "Il gay pride di Tel Aviv, Israele pronta all'evento dell'anno" il commento di Elena Loewenthal.

Immagine correlata
Elena Loewentahl

Immagine correlata

C’è anche chi, con buona dose di sterile sprezzo, lo definisce «pink washing»: il politicamente corretto della libertà sessuale, che in Israele sarebbe il modo per distogliere dal conflitto con i palestinesi l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Sta di fatto che Tel Aviv è ormai universalmente nota come la città più gay friendly del mondo, dove il rispetto delle scelte individuali si esercita su una vasta piattaforma che va dall’abbigliamento ai gusti sessuali alla creatività artistica. Qui tutto è sempre aperto, un po’ come l’orizzonte sconfinato sul mare.

Immagine correlata

La settimana del gay pride è da queste parti uno degli eventi più al top dell’anno, forse il più clamoroso – anche se quest’anno dovrà giocarsi il primato con l’avvio del Giro d’Italia, qualche settimana fa. Sta di fatto che a pochi giorni di distanza dalla gay parade che l’8 giugno prossimo fermerà il traffico della città e la riempirà di colori sgargianti, musica, performance d’ogni sorta, tutta Tel Aviv e piena di bandiere arcobaleno che sventolano per le strade, appese ai balconi delle case, dentro i negozi. Ovunque dei cartelli stradali indicano i luoghi fulcro della settimana del gay pride, che prevede eventi ludici ma anche incontri e dibattiti. Ristoranti, locali, alberghi e spiagge offrono pacchetti d’accoglienza creati apposta per l’evento. Il palazzo del municipio in piazza Rabin si appresta a tingersi dei colori dei gay pride in un gioco di luci più allegro che mai.C’è insomma un coinvolgimento totale della città che, come scandiscono i suoi slogan preferiti, «non dorme mai» e «non sta mai ferma»: ed è proprio così, più che mai in questo 2018 – settantesimo compleanno dello stato ebraico – quando per curiosa coincidenza la settimana del gay pride si accavalla a quella del Taglit, il «viaggio scoperta» fatto apposta per i ragazzi ebrei della Diaspora, che sono arrivati qui a migliaia.

Ma la cosa più stupefacente di questa settimana dell’orgoglio omosessuale a Tel Aviv è la sua normalità, che è lo specchio di quello che la città è giorno dopo giorno, nella sua quotidianità: coppie di genitori dello stesso sesso ai giardinetti con il passeggino, alti ufficiali dell’esercito che fanno coming out senza per questo occupare pagine di giornale. Certo, Tel Aviv non è tutto Israele e Israele è un insieme di mondi diversi, a volte opposti fra di loro. Ma è pur vero che qui la settimana del gay pride ha dalla sua il fatto di essere ormai parte della città in un modo così pregnante che quasi tutti i cittadini sentono queste giornate come qualcosa che appartiene a Tel Aviv, che sta dentro il suo cuore.

 

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


direttore@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT