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Libero Rassegna Stampa
29.05.2018 I paradossi dell'Onu: alla Siria la presidenza della Conferenza sul Disarmo
Commento di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 29 maggio 2018
Pagina: 15
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «II disarmo dell'Onu affidato alla Siria»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/05/2018 a pag. 15, con il titolo "II disarmo dell'Onu affidato alla Siria", il commento di Mirko Molteni.

Ennesimo dei paradossi dell'Onu ieri a Ginevra: la presidenza di turno della Conferenza sul Disarmo delle Nazioni Unite è stata affidata alla Siria del sanguinario Assad. E' ignobile che sia proprio la Siria, il Paese in cui da anni si è consumata una feroce guerra civile, con il regime che sopravvive soltanto con l'aiuto di Iran e Russia. 

Ecco l'articolo: 

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Mirko Molteni

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I terroristi operano tranquillamente, l'Onu dorme

Proprio a quella Siria ancor oggi in piena guerra civile e crocevia dei più vari traffici darmi per le milizie, è stata assegnata ieri la presidenza di turno della Conferenza sul Disarmo delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra. L'ambasciatore siriano presso le strutture ONU della città svizzera, Hussam Eddin Ala, ha declamato la vittoria del suo Paese «sull'opposizione degli Usa e la campagna mediatica di Israele». La carica è poco più che simbolica, nel senso che la presidenza siriana durerà un mese scarso, fino al 26 giugno, ma Ala promette «professionalità e nei nostri compiti». È già la terza volta che la Siria detiene un turno di presidenza a partire dalla sua ammissione nel 1996, ma stride la situazione considerato che proprio il conflitto fra Assad e i jihadisti ha offerto sempre maggiori occasioni di sperimentazione di nuove armi, specie da parte dei russi, dai missili Kalibr ai caccia Sukhoi Su-57. E senza contare le perduranti polemiche sul sospetto uso di armi chimiche, sebbene siano probabilmente azioni orchestrate dai jihadisti per incolpare Assad. Anche la presenza militare iraniana, con uomini e missili, in Siria stona con le prossime quattro settimane di impegno siriano per il disarmo, oltretutto considerando che le basi pasdaran offrono bersagli per l'aviazione israeliana, che a sua volta coi suoi raid ha pure in questi giorni fatto debuttare per la prima volta il caccia F-35 comprato dall'America. E possibile poi che la Siria approfitti per sollecitare discussioni sul disarmo nucleare tirando in ballo le atomiche di Israele.

 

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