Gentilissima Signora Fait, mi sembra piuttosto riduttivo e sostanzialmente non corrispondente alla realtà considerare le approvazioni di costruzioni ‘oltre la linea verde’ come una normale faccenda amministrativa, che non dovrebbe far notizia all’estero e, magari, neppure fuori del Comune interessato. Che ogni costruzione ‘oltre la linea verde’, e specialmente intorno a Gerusalemme, abbia un valore politico e strategico risulta inequivocabilmente non solo dalle proteste palestinesi, arabe ed europee che si ripetono pressoché ad ogni annuncio anche solo dell’inizio della pianificazione urbanistica, ma anche e soprattutto dal risalto che sia il Governo ed i politici israeliani, sia mezzi di comunicazione israeliani come Israel Hayom ed Arutz Sheva danno ad ogni progetto e concessione edilizia. D’altro canto, conosce molti Paesi in cui il ministro della Difesa insista sul valore strategico di qualche quartiere in più in questa o quella città? Così pure è una notizia (data già ieri, 24 maggio, da Israel Hayom) che un ministro israeliano dichiari che gli Stati Uniti potrebbero riconoscere la sovranità israeliana sul Golan: perché è vero che Israele ha annesso il Golan (con la formula dell’estensione ad esso, mediante apposita legge, di legislazione, amministrazione e giurisdizione israeliane) già nel 1981, ma è anche vero che la legge israeliana è stata dichiarata ‘nulla ed inefficace’ dalla risoluzione 497 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (presumo grazie al mancato esercizio del veto da parte degli USA) e, sinora, non mi risulta che alcuno Stato abbia riconosciuto la sovranità israeliana sul Golan, che è, dunque, contestata e non dai soli palestinesi o Stati arabi. Un formale riconoscimento di tale sovranità da parte degli Stati Uniti avrebbe, quindi, un impatto diplomatico almeno pari a quello della Dichiarazione su Gerusalemme del dicembre 2017: anzi, verosimilmente maggiore, dato che quest’ultima espressamente lascia alle parti (israeliani e palestinesi) la delimitazione dei confini municipali della città e, quindi, della concreta estensione territoriale della capitale di Israele. Con i più cordiali saluti ed auguri di shabbat shalom e con l’augurio di pronta e completa guarigione al militare israeliano che versa in condizioni critiche dopo essere stato centrato alla testa da una pietra abbastanza pesante da spaccare l’elmetto,
Annalisa Ferramosca
Gentile Annalisa,
Che il Ministro della Difesa israeliano parli del valore strategico delle costruzioni sul Golan o in Giudea e Samaria, dipende dal fatto che è esattamente così. In altri stati non succede perchè la situazione di Israele è particolare, direi unica al mondo. Il Golan, da dove i siriani bombardavano tutta la pianura sottostante, è più che un territorio strategico, è la salvezza ed è stato annesso a Israele nel 1980. Naturalmente il resto del mondo non ha mai riconosciuto l'annessione ma a questo siamo abituati. Sarebbe un secondo miracolo se gli USA riconoscessero la sovranità israeliana sulle Alture del Golan e nulla ci impedisce di sognare e sperare che Trump ci faccia anche questo regalo. Sappiamo però che niente a questo mondo è gratis, soprattutto per Israele. La costruzione oltre la linea verde è un problema amministrativo ma anche politico del resto non lo fa solo Israele ma anche i palestinesi che nessuno critica. Con i soldi del Qatar Hanno costruito, anche se non è ancora finita, una città, Rawabi, Allora, perchè loro si e noi no? La ringrazio per la sua solidarietà, purtroppo Ronen, il nostro soldato colpito non da una pietra ma da un blocco di marmo scagliatogli in testa, non ce l'ha fatta. Aveva 20 anni.
Le auguro una buona settimana e un cordiale shalom