Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/05/2018, a pag.III con il titolo "La sinistra inglese antisemita", l'analisi tratta dal Jerusalem Post.
Al centro Jeremy Corbyn
Felice per essere riuscita a porre la propria testa collettiva oltre il parapetto per la prima volta, la leadership della comunità ebraica britannica si sta auto convincendo di essere riuscita a cambiare l’umore politico del paese” ha scritto l’editorialista del Times Melanie Phillips sul Jerusalem Post. La scorsa settimana, il Comitato dei deputati e il Consiglio della leadership ebraica hanno pubblicato un attacco senza remore al capo dei laburisti, Jeremy Corbyn, per aver facilitato l’antisemitismo nel suo partito. Una protesta organizzata fuori dal Parlamento, che ha chiamato ad adunata circa duemila persone, sopratutto ebrei, nelle strade di Londra, ha avuto lo straordinario risultato di far sì che dozzine di deputati laburisti si siano presentati per esprimere solidarietà contro il proprio leader, chiedendo a gran voce una purga dell’antisemitismo rampante nel proprio partito. Dinnanzi a questa protesta senza precedenti, Corbyn ha continuato a cambiare posizione. Inizialmente ha concesso che nel partito vi fossero ‘sacche’ di antisemitismo, poi che ci fosse ‘più di qualche mela marcia’ e infine che c’è dell’antisemitismo in ‘parti’ della retorica anti Israele. Questo vuol dire che il Partito laburista verrà obbligato a espellere questo veleno che lo sta mandando in cancrena? No. I deputati laburisti e altri contrari a Corbyn pensano che egli sia la causa dell’antisemitismo nel loro partito. Si stanno prendendo in giro da soli. Questo tipo di veleno è organico alla politica ‘progressista’ britannica”. L’idea mainstream che i progressisti hanno di Israele, prosegue l’autrice, è che sia il prodotto di un’usurpazione territoriale fatta ai danni dei palestinesi. “Questa idea su Israele è la posizione di default della sinistra, che sposa appieno la causa palestinese. Questo significa che i ‘progressisti’ britannici sostengono tutti i palestinesi fautori di un antisemitismo su modello nazista, che incitano all’omicidio di massa degli ebrei e sono guidati da un negazionista dell’Olocausto, Mahmoud Abbas, che venera l’alleato dei nazista Hai Amin al-Husseini. Perché, allora, i laburisti ‘moderati’ sono scioccati dal fatto che gli amici di Corbyn ripetano lo stesso tipo di bigotteria contro gli ebrei? La sinistra pensa di impersonare l’essenza della virtù e che dunque sia impossibile, per lei, essere associata con un fenomeno così malvagio ai danni di Israele. Eppure è così. Corbyn sarà pure un ultrà della sinistra radicale con il bagaglio anti Israele più estremo, ma non è la causa dell’antisemitismo del partito laburista. Ne è un prodotto. L’antisemitismo del Labour è il risultato di una crisi esistenziale che non riguarda soltanto il partito, ma la sinistra intera. Il Partito conservatore sarà pure al governo, nel Regno Unito, ma la sinistra controlla le università, la Bbc e il mondo artistico e culturale. E’ il paese in sé, dunque, a non essere più un luogo sicuro per gli ebrei”.
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