domenica 20 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
18.05.2018 Guerra e pace nelle parole di Golda Meir
'Andrea's Version', di Andrea Marcenaro

Testata: Il Foglio
Data: 18 maggio 2018
Pagina: 1
Autore: Andrea Marcenaro
Titolo: «Andrea's Version»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi 18/05/2018, a pag. 1, "Andrea's Version" di Andrea Marcenaro.

A destra: Golda Meir

Risultati immagini per Andrea Marcenaro
Andrea Marcenaro

Golda Meir, donna e laburista, nel novembre 1972: “Io credo che la guerra nel medio oriente durerà ancora molti, molti anni. E le dico perché. Per l’indifferenza con cui i capi arabi mandano a morire la propria gente, per il poco conto in cui tengono la vita umana, per l’incapacità dei popoli arabi a ribellarsi e a dire basta”. Ancora Golda Meir: “Alla pace con gli arabi si potrebbe arrivare solo attraverso una loro evoluzione che includesse la democrazia. Ma ovunque giri gli occhi e li guardi, non vedo ombra di democrazia. Solo regimi dittatoriali. E un dittatore non deve rendere conto al suo popolo di una pace che non fa. Neppure dei morti”. Sempre Golda Meir: “Noi vi potremmo un giorno perdonare per aver ucciso i nostri figli, ma non vi perdoneremo mai per averci costretto ad uccidere i vostri. Una possibilità di pace esisterà quando gli arabi dimostreranno di amare i propri figli più di quanto odino noi”.

 

Immagine correlata

Rabin o Peres, Ben Gurion o Sharon, Barak o Netanyahu, Eshkol o Begin, socialisti o conservatori, sottoscrissero tutti queste frasi, o le avrebbero sottoscritte. Con le azioni conseguenti, Gaza compresa con i suoi orrori, credo, e il passato lo conferma. Bon. Ma ancora Israele non compare sui libri di testo delle scuole elementari di Ramallah, pagati dall’Onu e dall’Europa. L’odio di là resiste. Eppure una speranza sopravvive: la lega tra Gad Lerner e Wlodek Goldkorn sta concordando proprio in queste ore, da Milano, il programma con le Cinque mezzelune.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT