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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
14.05.2018 Benny Morris bravissimo: 'Israele si difende, Iran e terrismo contro la pace'
Ma le domande di Roberta Zunini sono ignobilmente contro Israele

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 14 maggio 2018
Pagina: 8
Autore: Roberta Zunini
Titolo: «'Arafat e Abu Mazen hanno rifiutato la pace'»

Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 14/05/2018, a pag. 8, con il titolo 'Arafat e Abu Mazen hanno rifiutato la pace', l'intervista di Roberta Zunini allo storico Benny Morris.

Alle equilibrate risposte di Benny Morris fanno da contraltare le domande faziose di Roberta Zunini, sempre contro Israele. Ecco le due peggiori:
"Perché i palestinesi costretti a fuggire dalle loro case quando venne costituita Israele, non possono esercitare il diritto al ritorno promesso dalle Nazioni Unite? Se i coloni hanno invaso la terra che sarebbe dovuta diventare parte dello Stato palestinese perché gli esuli non possono rientrare?"
"Da più di un mese stiamo assistendo a una reazione sproporzionata dell'esercito israeliano contro migliaia di abitanti di Gaza che chiedono pacificamente di ritornare nelle case dei loro padri e nonni..."
Parole di puro veleno, ma Benny Morris non cade nella trappola e risponde correttamente alla giornalista.

 

Ecco l'articolo:

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Benny Morris

Yasser Arafat nel 2000 a Camp David rifiutò la proposta dell'allora premier israeliano Ehud Barack e in seguito Abu Mazen, l'attuale presidente dell'Autorità nazionale palestinese, quella di Ehud Olmert: appare evidente che la dirigenza palestinese non vuole la pace. La questione delle colonie e dell'occupazione sono solo scuse". A settant'anni esatti dalla fondazione di Israele, Benny Morris, il più noto dei cosiddetti "nuovi storici" israeliani, non ha dubbi nell'indicare chi sia il colpevole della morte dei negoziati tra israeliani e palestinesi. Ironia della Storia: fu proprio durante i negoziati di Camp David, quando la delegazione di Tel Aviv sostenne che Israele non aveva alcuna responsabilità nella creazione del problema dei rifugiati, che la delegazione palestinese produsse le copie dei libri dei nuovi storici israeliani per "Oggi l'ambasciata americana viene spostata da Tel Aviv a Gerusalemme. Mi spiace per la contrarietà dell'Italia" suffragare la posizione contraria. La visione sostenuta dai nuovi storici vuole che la fondazione dello Stato d'Israele sia basata su eventi eticamente discutibili, addirittura sulla pulizia etnica, come ancora sostiene Ilan Pappè, un altro noto professore di Storia della stessa corrente. "Purtroppo, come ho detto, anche Abu Mazen ha dimostrato di non volere la pace. Non vedo nessun interlocutore. Di certo non può esserlo Hamas: vuole la distruzione di Israele".

 

 

 

Come può pensare che i palestinesi accettino gli insediamenti considerati anche dalle Nazioni Unite illegali? Le colonie purtroppo sono una realtà, così come l'occupazione. Ma a Camp David c'era ancora ampio margine per trovare un compromesso. Oggi in Cisgiordania vivono mezzo milione di coloni ebrei ed è impossibile che lascino le loro case e attività. Inoltre si stanno espandendo in continuazione.

Perché i palestinesi costretti a fuggire dalle loro case quando venne costituita Israele, non possono esercitare il diritto al ritorno promesso dalle Nazioni Unite? Se i coloni hanno invaso la terra che sarebbe dovuta diventare parte dello Stato palestinese perché gli esuli non possono rientrare? Oltre alle colonie, il diritto al ritorno è da sempre il maggior ostacolo alla pace. La risoluzione dell'Onu approvata in seguito alla nascita di Israele prevede che i palestinesi possano rientrare solo se hanno intenti pacifici. In alternativa era previsto un risarcimento. Ma i leader palestinesi hanno sempre impedito che il popolo esercitasse questo diritto. Altrimenti avrebbero perso potere.

Da più di un mese stiamo assistendo a una reazione sproporzionata dell'esercito israeliano contro migliaia di abitanti di Gaza che chiedono pacificamente di ritornare nelle case dei loro padri e nonni... Ciò che sta avvenendo a Gaza non è una protesta di massa pacifica perché è manipolata da Hamas che vuole distruggere Israele. Si tratta di una vera provocazione per indurre l'esercito israeliano a reagire in modo violento e per guadagnare il consenso dell'opinione pubblica mondiale che ignora le vere dinamiche all'interno della Striscia e vede solo un lato della questione. Ma il vero colpevole è Hamas. La sua intenzione è far cadere la barriera di protezione e far invadere Israele dai due milioni di abitanti della Striscia. Che abbiano intenzioni distruttive lo si vede anche dalle azioni che stanno portando avanti, per esempio lanciare "oggetti incendiari" oltre la barriera allo scopo di bruciare i campi israeliani, come è accadutone i giorni scorsi. Quello che sta avvenendo a Gaza, le marce del ritorno, non sono cortei pacifici, perché dietro c'è Hamas.

Ma se anche avessero intenzioni pacifiche, crede che le autorità israeliane, ora e in futuro, potrebbero accettare il ritorno dei profughi? L'attuale governo e la nazione stanno andando sempre più a destra come forma di reazione all'aumento della radicalizzazione dei musulmani palestinesi e a causa dell'aumento demografico degli ebrei ortodossi e dei sefarditi che sono tradizionalmente conservatori. Se i profughi tornassero, avverrebbe un sovvertimento in grado di mettere in pericolo l'essenza ebraica di Israele.

Crede sia possibile una guerra tra Israele e Iran? L'Iran è molto pericoloso perchè è guidato dagli ayatollah, che hanno il controllo economico e militare. Potrebbe scoppiare una guerra tra Israele e Iran, ma più probabilmente Israele continuerà a bombardare le basi militari iraniane che sono state costruite in Siria perché l'obiettivo di Teheran è rendere questo paese al confine con Israele una succursale dell'Iran. Un obiettivo che non fa piacere nemmeno alla Russia. E Israele non può permettere, per la propria incolumità che, oltre al Libano, dove governa il partito armato sciita Hezbollah, anche Damasco si trasformi in una piattaforma per ammassare armi con cui ricattarci.

Cosa ne pensa dell'accordo sul nucleare smantellato da Trump? Era un pessimo accordo perché valido solo fino al 2025 e non teneva conto dello sviluppo in corso della flotta di missili balistici iraniani.

Oggi è il giorno del controverso spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme... Gerusalemme è la capitale di Israele, mi dispiace per la contrarietà di Italia e resto d'Europa.

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