Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 13/05/2018, a pag.3 dal titolo "Un palestinese ucciso a Gaza" l'abituale velina di provenienza Hamas, la versione palestinista del tentativo di penetrare in Israele da parte del movimento terrorista che governa la striscia. Non ci ripetiamo, per rendersene conto basta leggere la velina.
NABLUS, 12. Migliaia di palestinesi si sono ammassati ieri, per il settimo venerdì consecutivo, lungo il confine tra Israele e la striscia di Gaza. I soldati hanno aperto il fuoco e, secondo fonti mediche, un palestinese è stato ucciso e un altro è stato ricoverato in fin di vita. Le proteste palestinesi proseguiranno fino al 15 maggio, considerata la giornata della Nakba, che significa «catastrofe» e si riferisce alla fondazione di Israele avvenuta settanta anni fa e al successivo esodo palestinese. Per il 14 maggio è prevista anche una protesta contro il trasferimento a Gerusalemme dell'ambasciata statunitense. Come nelle settimane passate, al termine delle preghiere del venerdì i dimostranti sono confluiti in cinque punti di confine. In serata centinaia di dimostranti hanno invaso il versante palestinese del valico commerciale e umanitario di Kerem Shalom, nel sud della Striscia. Nei suoi messaggi ai manifestanti, Hamas, movimento che controlla la striscia di Gaza, insiste che le linee di confine con Israele sono illegittime e che è loro pieno diritto superarle. «Dopo anni di blocco e tre guerre — ha detto il leader di Hamas Ismail Haniyeh — Hamas non riconoscerà Israele e non deporrà le armi». I feriti e gli intossicati sono stati almeno 167. Incidenti si sono registrati anche in Cisgiordania, dove un soldato è stato travolto e ferito da un'automobile guidata da un palestinese in quello che secondo il portavoce militare è stato un attacco intenzionale. A Hebron e a Beit El diversi dimostranti palestinesi sono stati feriti da proiettili di gomma
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