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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Le condanne occidentali a Israele incoraggiano le violenze palestinesi 12/05/2018

Le condanne occidentali a Israele incoraggiano le violenze palestinesi 
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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C'è un pregiudizio anti-israeliano nel mondo occidentale che dura da molti anni, il cui risultato ha portato i leader palestinesi a concludere che le provocazioni contro Israele possono avere un valore importante nelle relazioni pubbliche. 
Provocazioni che possono portare a reazioni anti-israeliane e spesso condanne da parte delle Nazioni Unite, i paesi arabi, l'Unione europea e da alcuni dei suoi membri, varie ONG, nonché da alcune organizzazioni gestite da ebrei alquanto masochisti. Queste reazioni forniscono un ulteriore incentivo alle provocazioni palestinesi.

Le recenti manifestazioni di protesta controllate da Hamas  al confine con Gaza - la cosiddetta marcia del ritorno - non erano pacifiche. Comprendevano il lancio di pietre, bombe Molotov e le conseguenti azioni difensive dei soldati israeliani. Vanno aggiunti i tentativi da parte dei palestinesi di danneggiare la barriera di confine per entrare in territorio israeliano. Undici delle prime vittime palestinesi erano miliziani di Hamas. 
Nella marcia della settimana successiva ci sono state nuove violenze, compreso il rogo di migliaia di pneumatici, per facilitare gli attacchi contro Tzahal e l’infiltrazione in Israele facilitata dalla cortina fumogena. Vi sono anche stati lanci di aquiloni-droni recanti bombe pronte ad esplodere.

 In Occidente vi sono state molte dichiarazioni anti-israeliane dopo che Israele ha risposto alla violenza palestinese, seguendo uno schema che può essere diviso in quattro parti, tutte piene di ipocrisia e pregiudizi. 
Ecco alcuni esempi: 
Ovviamente i palestinesi hanno il diritto di manifestare pacificamente, ma Israele è stato descritto come se impedisse ai palestinesi di manifestare tranquillamente sul loro territorio, oltre a tutto ad una ragionevole distanza dal confine israeliano. Coloro che hanno sostenuto questa tesi sapevano che non era vera, perché Hamas aveva organizzato azioni violente proprio al confine con Israele. Tra questi ipocriti l'Unione Europea, i senatori democratici statunitensi Elizabeth Warren e Bernie Sanders, nonché JStreet. 

Il secondo esempio è stata la richiesta di 'moderazione' a Israele, in due versioni. La prima, con il richiamo a un supposto genocidio, quindi una accusa a Israele. Queste dichiarazioni sono state fatte dalla UE, dal vice primo ministro irlandese, da JStreet e dalla Russia. Altre affermazioni che chiedevano moderazione erano persino più pressanti. Alcune sono arrivate dalla Francia, e dal capo dell'Unione ebraica riformata, il rabbino Rick Jacobs. 
Amos Guiora, un professore all'Università dello Utah, ha descritto i molti codici che l'esercito israeliano ha nei confronti dell'etica in combattimento. Un codice militare che non esiste in nessun altro paese e elogiato anche in diversi paesi occidentali.

Il terzo tipo di dichiarazioni include la richiesta di un'indagine indipendente su ciò che è accaduto. Qui troviamo la UE in compagnia del vice primo ministro irlandese e del Kuwait. Coloro che la esigono sanno bene che i candidati scelti per tali indagini sono pseudo-indipendenti, in quanto sono associati delle Nazioni Unite. L’ indagine più nota è stato il rapporto Goldstone sulla guerra a Gaza, totalmente falso, come hanno dimostrato nel 2011 Gerald Steinberg e Anne Herzberg in un libro molto accurato. 

Il quarto esempio riguarda la proporzionalità delle reazioni israeliane, in cui troviamo la UE e la Francia insieme a Iran, Turchia e Russia. Verso la fine di aprile, quando era già chiaro che le dimostrazioni erano una copertura per i tentativi di violazione del confine, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein ha dichiarato che quello che stava succedendo era una normale dimostrazione di cittadini, anche se con lancio di pietre e bombe Molotov. 
Ha poi aggiunto che  "è stata usata una forza eccessiva contro i manifestanti - non una, non due volte, ma ripetutamente ". Ci sono anche altre dichiarazioni di paesi occidentali . Ad esempio, il solito odiatore anti-israeliano Jeremy Corbyn, leader del partito laburista britannico, ha chiesto il blocco delle vendite di armi del suo paese a Israele. 
Amnesty International, ha pubblicato una dichiarazione il 27 aprile in cui ha scritto: "Queste persone stanno semplicemente protestando contro le loro insopportabili condizioni e rivendicano il diritto di tornare alle loro case e città in quello che ora è Israele". Ha poi invitato i governi di tutto il mondo "a imporre un embargo globale sulle armi a Israele in seguito alla sproporzionata risposta del paese alle manifestazioni di massa lungo la recinzione che separa la Striscia di Gaza da Israele". 

Hamas può esserne felice. Tanto più che le reazioni anti-israeliane nel mondo occidentale contano più della morte dei civili palestinesi. Queste reazioni occidentali stimolano ulteriori dimostrazioni violente annunciate da Hamas mentre continua a sollecitare altre reazioni anti-israeliane. Gli occidentali che fanno queste dichiarazioni possono pure sostenere che non intendono incoraggiare le violenze di Hamas. Dovrebbero però aver imparato che queste reazioni servono solo a incrementare la violenza palestinese e quindi altre vittime.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. 
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