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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.05.2018 IC7 - Il commento di Andrea Jarach: Omissioni e pregiudizio
Dal 29 aprile al 5 maggio 2018

Testata: Informazione Corretta
Data: 07 maggio 2018
Pagina: 1
Autore: Andrea Jarach
Titolo: «IC7 - Il commento di Andrea Jarach: Omissioni e pregiudizio»

IC7 - Il commento di Andrea Jarach
Dal 29 aprile al 5 maggio 2018

Omissioni e pregiudizio

Risultati immagini per media bias israel
Come i media "informano" su Israele

Ci ha pensato sabato da par suo l’amica Deborah Fait a riassumere le vere notizie salienti della settimana. I sette giorni che potrebbero cambiare il mondo. Dal blitz del Mossad in Iran, vi consiglio a questo proposito questo link https://www.facebook.com/243656822344092/videos/1781809365195489/, alle esternazioni antisemite di quel lestofante di Abu Mazen. Ma quello che mi sta colpendo di più non è ciò che avviene, ma ciò che avviene e di cui si parla troppo poco. Mi riferisco al Giro d’Italia che parte da Gerusalemme e oggi percorre Israele da nord a sud.

Per i nostri media, pagato il biglietto alla decenza con l’omaggio a Gino Bartali per la sua attività con le vittime ebree della Shoah, il Giro sembra essere materia di poco interesse. Ricordo la mia infanzia infarcita di ore e ore di dirette sul Giro quando i canali erano uno o due. Adesso che i TG sono decine non ho più sentito menzionare molto il Giro. Che sia l’effetto Riccardo Cristiano (deferenza verso i palestinesi che non possono accettare che in Israele si viva bene e senza discriminazioni)? Che sia la vergogna di mostrare un paese spettacoloso nel momento più bello dell’anno, mostrare i cittadini festanti, i fiori le strade ben curate, favorendo così la conoscenza del Paese senza pregiudizi? Io ho avuto questo pensiero. Penso male? Lo spero. Comunque per una volta senza le omissioni dolose, oltre al fumo dei copertoni di Gaza, alle scene della Pallywood con morti che risorgono e feriti che si curano in pochi secondi, oltre alle scene girate nei territori della Giudea e della Samaria e delle difese che sorgono qui e la, alla barriera protettiva tanto amata come photo opportunity, finalmente i media sarebbero costretti a mostrare quegli aspetti di Israele che fanno innamorare tutti alla loro prima visita. Forse questo è l’inconfessato motivo della autocensura sul Giro? Mi auguro di ricredermi domani, o questo pomeriggio. Resta il fatto che il Giro in Israele è un colpo di immagine che vale milioni e milioni e che tutti coloro che amano Israele dovrebbero gioire per questo incredibile colpo contro il boicottaggio.

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Andrea Jarach - Presidente del Keren Hayesod Italia Onlus


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