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Un ricodo di Gino Bartali 04/05/2017

A dodici anni ero un accanito tifoso del "Ginettaccio"....... E settant'anni e passa ancora di piú....

Arranca, arranca o Ginettaccio,
arranca su' monti de le tue Apuane,

arranca su' monti de le nostre belle Alpi
che l'Aretin Petrarca a monito cantava
come far schermo a la tedesca rabbia,
arranca ancor tra il Golgotha ed il Golan,
tra l'Oreb e il Negev, verso il Giordano,
a porre in salvo i tuoi, nostri Fratelli,
contro il folle tiranno di Berlino,
ma pure contro il predone parassita
che come il calabrone ladro
impossessarsi vuole del miele delle api,
distillato dalle solerti api d'Israele.
Or dopo avere in terra arrancato,
Lassú pur pedali a guisa
di scatenato scalator ciclista.

Mario Salvatore Manca di Villahermosa

 Gentile Mario Salvatore,

Complimenti vivissimi per la poesia che trovo molto bella. Ieri è stata assegnata alla Memoria di Gino Bartali la cittadinanza onoraria di Israele, consegnata alla nipote, con grande commozione dei presenti alla cerimonia. Una procedura molto rara, usata con il contagocce che da al riconoscimento un enorme significato. Sono state ricordate le sue imprese come atleta fuoriclasse e le sue gesta di uomo che con coraggio immenso permise a centinaia di ebrei di sopravvivere, meritandosi il titolo di "Giusto tra le nazioni". Venerdì partirà da Gerusalemme, Capitale eterna di Israele, il Giro d'Italia per commemorare anche in suo nome i 70 anni di Israele. La miglior risposta, scrive il Giornale, alle indegne parole di Abu Mazen sugli ebrei ammazzati nella Shoah.

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 Un cordiale shalom


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