Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 29/04/2018, a pag.14, con il titolo "Hamas punta ancora il dito «L'Anp dietro l'attacco al premier» " una breve di agenzia.
Riprendiamo questa breve per due motivi: il primo, la smentita che dietro alla eliminazione del caporione Hamas ci fosse lo zampino di Israele, ripresa subito dopo l'attentato come se fosse dimostrata. Il secondo l'attenzione, quasi amorosa, del quotidiano dei vescovi italiani per le vicende che riguardano quello che Avvenire chiama "il delicato processo di riappacificazione tra l'Anp e Hamas.", quando è chiaro che le difficoltà derivano dalla natura terroristica di Fatah e Hamas.
Ecco la breve:
Gaza. I responsabili dell'attentato al premier dell'Anp, Rami Hamdallah, avrebbero stretti legami con i servizi segreti di Ramallah. L'accusa è stata ribadita ora anche dal ministero dell'Interno di Gaza. Secondo le indagini sull'attacco del 13 marzo il contenitore dell'ordigno che colpì il convoglio fu posizionato lungo la strada otto giorni prima del passaggio del premier e caricato tre giorni prima, quando al ministero dell'Interno tutti hanno saputo della visita solo con due giorni d'anticipo. E accusa è che gli attentatori fossero stati informati dall'interno dell'Anp: l'ideatore del colpo è stato infatti identificato in Ahmed Swaftah, «ufficiale dei servizi segreti generali di Ramallah». L'accusa rischia di far naufragare il delicato processo di riappacificazione tra l'Anp e Hamas.
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