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Informazione Corretta Rassegna Stampa
14.04.2018 Meglio odiati che morti
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 14 aprile 2018
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Meglio odiati che morti»

Meglio odiati che morti
Commento di Deborah Fait

L'urlo delle sirene di Yom haShoah non serve a ricordare, noi non ne abbiamo bisogno. Quell'urlo straziante pare voglia riportarci con lo spirito nei campi di sterminio nazisti, penetra nella carne e nel sangue, ti confonde il cervello, ti spezza il cuore. Ero là, per la strada, immobile come tutti, vicina alle macchine ferme a motore spento, i passeggeri vicini alle portiere, sull'attenti, e avevo un solo pensiero "perchè siamo ancora tanto antipatici dopo quello che ci hanno fatto?" Ho appena letto un articolo del Fatto Quotidiano, firmato da Ferruccio Sansa, e, lo ammetto, mi veniva da piangere per la rabbia e il dolore. Parole tremende, cattive, bugiarde e ipocrite. Israele descritto come stato assassino con difesa assoluta dei palestinesi, vittime dell'ebreo tra gli stati trasformatosi in carnefice. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/12/israele-e-il-tiro-al-palestinese-se-siamo-leali-dobbiamo-dire-che-sta-facendo-un-errore-tragico/4287755/

Un articolo schifoso seguito da commenti ancor più schifosi dove la parola più gentile era "criminali...nazisti". Perchè ci odiano tanto? Ruven Rivlin, il presidente di Israele, da Auschwitz, ha detto:"L'odio del mondo non è cambiato ma siamo cambiati noi". Si, è vero, noi siamo cambiati, per noi quel -Mai più- significa difesa ad oltranza del nostro paese, a tutti i costi. Ci attaccano? E noi contrattacchiamo. Vogliono ammazzarci e invaderci? E noi ci difendiamo e possiamo farlo solo sparando contro i terroristi pallottole di gomma e pallottole vere quando è necessario. I fiori nei cannoni non servono a salvarci. Ma la domanda resta sempre quella, perchè? Perchè l'Europa ci odia così tanto? Quando eravamo inermi e indifesi, cittadini fedeli e pacifici dei paesi in cui vivevamo, non hanno esitato a perseguitarci, ad ammazzarci, a torturarci. Per 2000 anni siamo stati buoni, quasi trasparenti per non essere notati troppo, per non disturbarli, eppure ci hanno odiati al punto da volere la nostra estinzione. Oggi ci odiano perchè, dicono, siamo cattivi e spariamo ai palestinesi. Vogliono invaderci ed ammazzarci? Non gliene importa niente, anzi pensano che sarebbe ora di finire il lavoro dei nazisti. Ci odiavano quando eravamo "buoni" e ci odiano oggi che ci considerano "cattivi". Quando mai potranno accettarci? Cosa dovremmo fare per evitare tutta questa ostilità, questo tremendo livore? Niente, questa è la risposta, non possiamo fare niente e allora io mi sento di mandarli al diavolo e di dire al mio paese, Israele: avanti così, hanno il coraggio sporco di dire che difendendoci ci attiriamo l'odio del mondo, dovremmo farci sgozzare per evitarlo. Avanti così, meglio odiati che morti! Ad Auschwitz, durante la Marcia dei Vivi, il presidente Rivlin, ha incontrato Keren Brosh, ufficiale dell'intelligence israeliana, nipote di Mireille Knoll, la nonna torturata, soffocata, accoltellata e poi bruciata da due musulmani, a Parigi.

Cosa aveva fatto la signora Knoll? Aveva 85 anni ed era una persona gentile, era sopravvissuta alla Shoah. Aveva solo una colpa: era ebrea e per questo è stata uccisa al grido di guerra del Corano, Allah huAchbar. Il 13 aprile, come ogni venerdì, si sono scatenati gli arabi di Gaza, loro scelgono il giorno di preghiera per fare del male, chissà perchè. Cristiani ed ebrei dedicano i loro sabati e le loro domeniche alla preghiera o, comunque, a fare qualcosa di bello e pacifico. I musulmani no! Loro il venerdì affilano le armi, preparano le bombe molotov, scavano tunnel per entrare in Israele, raccolgono quintali di pietre per spaccare qualche testa di ebrei, bruciano migliaia di copertoni, e ieri hanno fatto dei gran falò con le bandiere di Israele. Quelle che non bruciavano le usavano come tappeti su cui pulirsi le scarpe. I media italiani continuano a parlare di quel Wow urlato da chi ha girato il video del tiratore scelto che ha sparato alle gambe di un palestinese, naturalmente non dicono quando, dove e perchè. E' accaduto il 22 dicembre dopo ore di sommosse palestinesi e tentativi di abbattere la barriera vicino al kibbuz Kissufin, ultimo kibbuz di Israele prima di Gaza, la zona dove i palestinisti avevano scavato un tunnel per entrare nel villaggio a uccidere. Dopo ore di lanci di molotov, dopo ore di sommosse, dopo aver più volte invitato i terroristi ad allontanarsi e aver gettato lacrimogeni, uno dei facinorosi si è riavvicinato alla rete di confine e il soldato allora ha eseguito l'ordine di colpirlo senza ucciderlo, infatti è stato colpito alle gambe.

Questo, i media definiscono "tiro a segno sui palestinesi". Vorrei che provassero ad avere i propri figli al fronte, di fronte alla barbarie più oscena di gente che sogna solo di tagliar loro la gola. Si, pensando ai nostri ragazzi che rischiano la vita a 18, 20 anni per difendere tutti noi e per difendere anche l'occidente che li odia, quel Wow altro non era che un grido di liberazione. Forse, per un po' speravano di averli fermati, dopo ore di polvere, paura, sudore, provocazioni e violenza, speravano di potersi rilassare. Niente da fare, questo i giornalisti e chi li legge non lo capiscono, offendono, deridono i nostri ragazzi meravigliosi e pieni di coraggio. Gli europei hanno aperto il loro cuore ai palestinesi, li adorano, la loro propaganda cinica e bugiarda ha letteralmente fatto il lavaggio di cervelli già pronti ad odiare gli ebrei. Il virus ormai è dilagato, non ha limiti, non ha confini , non finirà mai. Esiste da tempi immemorabili e la storia insegna che ad ogni secolo si rigenera e si imbarbarisce. Ma non cambia mai nome: antisemitismo.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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