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Le scelte anti-Israele di Avvenire e Gaza 06/04/2018

Gentilissima Signora Fait,

nell’ultima settimana ho letto almeno tre commenti di IC che imputano a Susan Dabbous e ad Avvenire un interesse eccessivo e selettivo per i migranti africani giunti in Israele nell’ultimo decennio e che il Governo di Israele e, pare, una solida maggioranza di israeliani (o almeno di quelli ebrei) vorrebbero riuscire ad accasare altrove. Posso capire che Lei trovi poco rappresentate su Avvenire le ragioni di Israele nella vicenda, ma posso assicurarLe che, nel caso dei profughi/migranti, esso non pratica affatto un trattamento discriminatorio nei suoi confronti. Da anni Avvenire pubblica quasi in continuazione (se non tutti i giorni, almeno più volte a settimana) notizie su profughi e migranti di ogni nazione e religione, ovunque si trovino e per qualunque ragione (guerre, persecuzioni, oppressione politica, fame, speranze di guadagno in Paesi più ricchi), e sempre ne prende le parti e critica chi non li accolga a braccia aperte. Si può dissentire e, personalmente, dissento, almeno con riferimento a migranti effettivamente mossi solo da ragioni economiche, e dissento per ragioni che attengono tanto al bene dei Paesi di destinazione, come l’Italia, quanto a quello dei Paesi di origine ed a quello personale dei migranti stessi. Però, tutto si può dire di Avvenire tranne che si preoccupi di profughi e migranti solo quando sia Israele a cercare di espellerli. Per inciso, ho anche qualche dubbio che gli eritrei ed i sudanesi o sudsudanesi possano essere considerati quasi tutti semplici migranti economici, come sembrano ritenere molti israeliani, ottimi giornalisti inclusi. Personalmente, credo che preferirei soggiornare in una prigione israeliana che nella più lussuosa dimora di certi Paesi. Per quanto, poi, concerne l’altro articolo di Avvenire pubblicato oggi (credo di Bernardelli), si tratta in effetti della notizia, interessante per lettori cattolici, della costituzione di un Vicariato e di una ‘Parrocchia personale’ (ossia unica per tutto il territorio israeliano) per la cura pastorale di tutti i lavoratori stranieri regolari e di tutti i profughi e migranti irregolari che siano di religione cattolica: cura pastorale che finora era affidata al Vicariato per i cattolici di lingua ebraica e relative ‘kehillot’ (parrocchie o comunità), dato che di solito questi stranieri si affrettano ad imparare l’ebraico e non l’arabo, e che ora si è voluta affidare ad un’organizzazione ad hoc, più specificamente preparata a far fronte alle esigenze spirituali e culturali di persone che vengono da molti Paesi diversi. Con i più cordiali saluti e l’augurio di shabbat shalom,

Annalisa Ferramosca

 P.S.: Avvenire scrive anche assiduamente sulle persecuzioni contro i cristiani, cattolici e no, in ogni parte del mondo, pubblicando spesso notizie che, per lo ‘scarso’ numero di morti, non beneficiano dell’attenzione della maggior parte dei mezzi di informazione. Da ultimo, se ben ricordo, l’uccisione di quattro cristiani in Pakistan, pochi giorni fa, da parte di jihadisti, forse affiliati all’ISIS.

 Gentile Annalisa,
Non sono i numeri nè quanto se ne parla ma come lo si fa. Scrivere "sarà un altro venerdì di sangue", scrivere " Il portavoce della "Lunga Marcia per il ritorno" palestinese, non fa che rimarcare le intenzioni pacifiche dei manifestanti che si raduneranno, come venerdì scorso, per rivendicare il diritto di tornare nelle proprie terre d'origine: a Nazareth, a Jaffa, a Haifa, da cui sono stati cacciati nel 1948, con la nascita dello Stato ebraico" significa mentire, omettere e insinuare nella mente di chi legge l'idea di un Israele cattivo che ammazza innocenti e pacifici palestinesi alla ricerca disperata delle loro terre. Hamas ha organizzato tutto questo con il preciso scopo di rinfrescare l'odio europeo contro Israele che si era un po' indebolito a causa degli avvenimenti in Siria e altrove in MO.
Urgeva quindi un'azione di porpaganda e urgevano soprattutto dei morti per far rinascere nel cuore degli occidentali la pena per i palestinesi, sempre vittime e la rabbia per Israele, sempre colpevole.
Hamas ha portato al confine 40.000 individui pagati e ha promesso, oltre alla diaria, 3000$ a morto per famiglia e dai 200 ai 500 $ a ferito.
Israele ha disposto dei cecchini scelti proprio per evitare di colpire indiscriminatamente dei civili, infatti dei 17 morti, 11 erano terroristi di hamas e jihad islamica. Gli altri sono stati usati come scudi umani.
E poi di che terre parliamo? Israele ha vinto tutte le guerre, ha vinto contro le ondate di terrorismo, se volevano le "loro" terre potevano fare a meno di andarsene per tornare a ebrei morti ammazzati, come promesso .
Cosa direbbe, Annalisa, se al confine con l'Alto Adige si radunassero decine di migliaia di austriaci armati per riprendersi quello che loro chiamano Sud tirol? Cosa farebbe l'Italia? gli porterebbe mazzi di rose?
E se i 400.000 istriani cacciati dalle loro case si armassero e andassero in Slovenia e Croazia per riprenderne possesso? Quanti tornerebberpo indietro vivi? Sono queste le cose che nessuno dice ed è questo gioco al massacro mediatico contro Israele che non si può sopportare.
Quanto ai profughi o infiltrati che siano Israele cercherà una soluzione che sarà difficile come lo è per l'Italia e per ogni altro paese occidentale sotto invasione dall'Africa. Molti, negli anni, sono stati assorbiti e hanno una vita normale ma Israele è minuscolo, ha 8 milioni di abitanti tra cui 2 milioni di musulmani e arabi cristiani, è circondato da nazioni ostili che ne vogliono la distruzione.
Cosa si più pretendere ancora? Che il Vicariato si prenda cura di quelli di fede cattolica è un bene e, detto tra lei e me, è anche un dovere.

Un cordiale shabat shalom anche a lei


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