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Avvenire Rassegna Stampa
03.04.2018 La demonizzazione di Israele su Avvenire
Commento ostile di Barbara Uglietti

Testata: Avvenire
Data: 03 aprile 2018
Pagina: 4
Autore: Barbara Uglietti
Titolo: «Ospedali al collasso, quasi 1.500 feriti Israele: 'Non ci sarà nessuna inchiesta'»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 03/04/2018, a pag. 4, con il titolo "Ospedali al collasso, quasi 1.500 feriti Israele: 'Non ci sarà nessuna inchiesta' ", il commento di Barbara Uglietti.

Il pezzo di Barbara Uglietti è un ignobile attacco contro lo Stato ebraico. Non a caso le prime righe sono un patetico ritratto di una delle vittime arabe palestinesi. Soltanto in fondo all'articolo, però, viene scritto che almeno 10 dei 17 colpiti erano terroristi: troppo tardi per raddrizzare il ritratto fosco di Israele che - questo non viene mai scritto - non fa altro che difendersi da un nuovo attacco terroristico che si svolge con modalità in parte nuove.

Per approfondire con informazioni affidabili, suggeriamo i seguenti video in lingua inglese, segnalati da Silvia Grinfeld:
https://www.youtube.com/watch?v=AizU5Fa07xg (con le dichiarazioni del portavoce del governo israeliano sull'indispensabile autodifesa di Israele)
https://www.youtube.com/watch?v=HY-fSeFVwFQ (sulle necessità militari di sicurezza)
https://www.youtube.com/watch?v=_-eCi1M9d4Q (sullo svolgimento dei fatti)

Ecco l'articolo:

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Barbara Uglietti

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Terroristi di Hamas

L’ultimo nome sulla lista è quello di Faris al Raqib, 29 anni. Era stato colpito al petto durante gli scontri di settimana scorsa al confine tra Gaza e Israele, nella zona di Khan Younis. È morto ieri in ospedale. L'elenco aggiornato del ministero della Sanità palestinese denuncia così un totale di 17 vittime. Perora Perché i feriti sono 1.490-più della metà (758) colpiti da munizioni vere, gli altri da pallottole di gomma o lacrimogeni - e 46 di loro sono in gravi condizioni. Le strutture sanitarie di Gaza non riescono a gestire l'emergenza. L'enclave palestinese è sottoposta ad embargo dal giugno 2007 (in seguito alla salita al potere del movimento di resistenza islamica Hamas) e la carenza di infrastrutture e farmaci è cronica. La fornitura di elettricità è intermittente, il carburante per i generatori non c'è. I medici si sono rivolti alla Croce Rossa Internazionale per ottenere qualche forma di aiuto. Ma è complicato, perché gli accessi sono bloccati e le procedure di ingresso delle merci minuziose. La Comunità internazionale ha invitato Israele a misurare la reazione nell'affrontare le proteste palestinesi, proteggendo i civili. L’Onu e l'Unione Europea hanno chiesto un'indagine «indipendente e trasparente» su quanto avvenuto venerdì lungo i 65 chilometri di reticolato al confine, durante la "Marcia del ritorno" (la protesta dei 30mila palestinesi che, avvicinandosi alla linea di frontiera, hanno rivendicato il diritto al rientro dei profughi sulle terre espropriate da Israele dopo la nascita dello Stato, nel 1948, e chiesto la fine del blocco). Ma il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha escluso con determinazione l'istituzione di una Commissione d'inchiesta, utilizzando anche toni particolarmente aspri: «Sia chiaro - ha detto - che questi continui ipocriti appelli per una Commissione d'inchiesta non approderanno da nessuna parte». I palestinesi intendono però andare a fondo. Su loro richiesta, oggi il Consiglio della Lega Araba si riunirà in seduta straordinaria per discutere «i crimini perpetrati da Israele nei confronti di pacifici dimostranti». Intanto, è da registrare un duro scontro tra il governo israeliano e quello turco. Il presidente Recep Tayyip Erdogan (sempre affannosamente impegnato a ritagliarsi un ruolo da protagonista nella regione) ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere un «terrorista» e di aver compiuto un «massacro disumano» a Gaza, e ha definito le forze di difesa israeliane un «esercito crudele». Ferma la replica di Netanyahu. «L'esercito più morale del mondo non accetterà lezioni da qualcuno che per anni ha bombardato indiscriminatamente popolazioni civili - ha detto il premier -. A quanto pare - ha aggiunto con una nota ironica - è così che ad Ankara celebrano il primo aprile». Dopo gli scontri di venerdì scorso, Netanyahu aveva difeso l'operato dei militari scrivendo su Twitter che «Israele agisce con fermezza per proteggere la sua sovranità e la sua sicurezza». Mentre il ministero degli Esteri aveva diffuso un comunicato in cui si sosteneva che «il confine fra Israele e la Striscia di Gaza separa uno Stato sovrano da un'organizzazione terrorista». Lieberman ha poi spiegato che Tzahal ha agito correttamente, rispettando le procedure, e senza ricorrere ad alcun uso eccessivo della forza. «I soldati non sono intervenuti nei confronti di chi non rappresentava un pericolo e non si è avvicinato alla recinzione», ha sottolineato il ministro. L'esercito ha identificato come «membri di gruppi terroristi palestinesi» 10 delle persone uccise. Alcuni farebbero parte di Hamas, altri della Jihad Islamica. La stessa Jihad Islamica ieri ha riconosciuto Faris al-Ragih, l'ultima vittima, come un membro della sua ala militare.

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