Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 03/04/2018, a pag. 14, con il titolo "I morti salgono a 18 polemiche in Israele sull’uso della forza", il commento di Marco Ansaldo.
Marco Ansaldo riprende come unica versione dei fatti al confine della Striscia di Gaza quella di Gideon Levy, giornalista dalle idee estreme e antisionista, contrario cioè all'esistenza di uno Stato ebraico. Di conseguenza il commento è fazioso, unilaterale e parziale. Ancora un pessimo articolo sulla Repubblica contro Israele.
Ecco l'articolo:
Marco Ansaldo Gideon Levy
Terroristi di Hamas a Gaza
La penna corrosiva di Gideon Levy, uno dei giornalisti più noti di Israele, molto ammirato e molto avversato, ha mostrato quanto Israele sia diviso sul massacro di 18 palestinesi (un altro ferito è morto ieri. Nella foto in alto i funerali di una vittima) venerdì a Gaza, dopo le proteste e gli attacchi con molotov e sassi lanciati verso i militari schierati oltre la barriera di sicurezza. Il giorno dopo la durissima reazione dei soldati, Haaretz, il giornale che rappresenta l’anima liberal (e minoritaria) del Paese, titolava un suo articolo “Le Forze di massacro israeliane”, mutuandolo dall’acronimo Forze di Difesa israeliane. Levy scriveva: «Gli spari al confine di Gaza mostrano ancora una volta che l’uccisione di palestinesi è accettata in Israele in modo più leggero dell’uccisione di zanzare». E che «non c’è niente di più economico in Israele del sangue palestinese». All’articolo di Haaretz replicava prima il ministro per gli Affari strategici, Gilad Erdan, appartente al Likud (il partito nazionalista liberale e conservatore), che accusava il giornalista di adottare la narrativa di Hamas, l’organizzazione radicale palestinese a capo della Striscia di Gaza. Poi era la volta di un parlamentare del Likud, Yoav Kisch, ex pilota delle Forze armate, a inviare a Levy un’altra lettera affermando che quel titolo sarebbe stato usato dai peggiori nemici di Israele. Nel frattempo, il quotidiano Yedioth Ahronot ha intervistato gli ultimi sei capi del Mossad, il servizio segreto esterno dello Stato ebraico. Tutti quanti hanno concordato sulla necessità che Israele faccia di più per la pace con i palestinesi.
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