Riprendiamo dalla rubrica 'Lettere al Direttore' della STAMPA di oggi, 31/03/2018, a pag.26 la risposta del direttore Maurizio Molinari a un lettore.
Maurizio Molinari Mireille Knoll
Caro Direttore, è così assurdo, parossistico morire oggi a 85 anni per antisemitismo. Dopo essere sfuggita alla deportazione nazista poiché ebrea, Mireille Knoll è giunta allo stesso appuntamento sul tramonto della propria esistenza. Il velodromo d’inverno a Parigi fu dal 1942 al 1944 una concentrazione di ebrei, rastrellati dai collaborazionisti delle forze militari tedesche che dal 1940 occupavano la Francia. Questa anziana signora, all’epoca ragazza, era riuscita a sfuggire con la madre in Portogallo. Oggi, a distanza di decenni da quelle atrocità, non si può pensare che esistano pazzi assassini che compiono simili efferatezze nei confronti di chi è ebreo. È scandaloso che continui a protrarsi tra le generazioni il germe di un odio così crudele che non esito ad accostare per nefandezza a quanto fanno i seguaci dell’Isis al grido di «Allah hu-Akbar».
Adalberto de Bartolomeis Monselice (Pd)
Caro de Bartolomeis,
l’orrendo omicidio di Mireille Knoll, 85enne ebrea francese scampata alla Shoah, è un campanello d’allarme per l’Europa perché ci dice quanto sia presente fra noi un nuovo tipo di odio antiebraico, quello di impronta jihadista. Se l’antisemitismo è una costante nella storia europea da quando Tito deportò a Roma gli abitanti dell’Antica Giudea dopo aver distrutto il Tempio di Gerusalemme nell’anno 70, ciò che lo distingue è la sua continua trasformazione, adattando l’odio alle caratteristiche del tempo. Il Novecento ci ha lasciato in eredità tre differenti tipologie di avversione agli ebrei. La prima è di matrice nazi-fascista e individua negli ebrei un nemico razziale subumano, la seconda è di impronta comunista-sovietica e identifica negli ebrei un nemico ideologico sionista-capitalista, la terza è di matrice cattolica pre-conciliare e vede negli ebrei un nemico religioso imputandogli il deicidio. La matrice musulmana jihadista, che si manifesta in questo inizio di XXI secolo, si distingue dalle precedenti perché le somma: considera gli ebrei dei subumani perché li paragona a «cani e scimmie», li identifica come nemici ideologici sionisti-capitalisti perseguendo la distruzione di Israele e li considera un nemico religioso perché «infedeli», destinati a essere «sottomessi». Il fatto che la signora Knoll sia stata accoltellata e bruciata in casa sua da due giovani - uno dei quali secondo testimoni urlava «Allah hu-Akbar» - dimostra come l’antisemitismo jihadista punti non solo a eliminare fisicamente gli ebrei ma a offenderne il corpo, l’identità e a cancellarne la memoria con uno sfoggio di violenza tale da generare orrore e paura nel prossimo. È la stessa ragione per cui nel 2006 il giovane Ilan Halimi venne rapito e torturato fino alla morte in una casa di periferia, sempre a Parigi. E nel 2017 Lucie Attal venne accoltellata e gettata dalla finestra, sempre a Parigi. Si tratta di un odio feroce e cieco che si scaglia contro gli ebrei al fine di estirparli dall’Europa e dunque di cambiare l’identità dell’Europa stessa. Trasformandola da patria dello Stato di Diritto in palestra delle intolleranze. Ecco perché la brutalità che ha trasformato in cenere il corpo della signora Knoll minaccia le libertà di ognuno di noi.
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