Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/03/2018, a pag. 16, con il titolo " 'Violano le regole': Ecco tutte le accuse alle Ong", il commento di Alessandra Ziniti.
Cade l'accusa secondo cui la Ong Open Arms avrebbe lucrato sul traffico di migranti, mentre rimane l'illecito di aver trasportato persone in Italia - persone che non erano in una situazione di pericolo. Il traffico illecito di esseri umani di cui è responsabile la Ong è un dato di fatto, ci auguriamo che la giustizia proceda in modo rapido ed efficiente.
Ecco l'articolo:
Alessandra Ziniti
La nave della Ong Open Arms
Soccorsi in mare «effettuati in maniera del tutto autonoma e senza preventiva comunicazione alle autorità italiane informate a cose fatte ». Segnalazioni di gommoni arrivate a bordo tramite utenze Gsm, stazionamenti in acque libiche, trasponder spenti. C’è un corposo rapporto dello Sco della Polizia e dello Scico della Finanza nell’inchiesta superblindata del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro da cui « si evincono corposi sospetti su possibili violazioni al Codice di condotta delle Ong » . Un’indagine che, con l’ausilio dei mezzi tecnici a disposizione del Comando delle Capitanerie di porto, sta ricostruendo ( giorno per giorno) due anni di soccorsi della flotta delle navi umanitarie scese in mare nel 2016 dopo la fine dell’operazione Mare Nostrum per colmare il vuoto apertosi nel Mediterraneo. Una parziale indiscrezione di questa indagine emerge dagli atti del nuovo filone aperto da Zuccaro dieci giorni fa con il sequestro preventivo della nave Open Arms, approdata a Pozzallo dopo un soccorso conteso con la Guardia costiera libica, e gli avvisi di garanzia per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina al comandante e al capo missione della nave e al responsabile legale della Ong spagnola. Accuse ridimensionate ieri dal presidente dei gip di Catania Nunzio Sarpietro che, pur convalidando il sequestro della nave per favoreggiamento dell’immigrazione, ha ritenuto insussistente l’ipotesi di associazione per delinquere dichiarando quindi l’incompetenza della Dda catanese e inviando gli atti alla Procura di Ragusa nel cui territorio ricade il porto di Pozzallo dove la nave è approdata il 16 marzo con 218 migranti. Su una cosa il gip Sarpietro concorda con il procuratore Zuccaro: vista la ricostruzione di quei soccorsi contesi tra Proactiva e Guardia costiera libica, è evidente « la precisa volontà della Ong di portare i migranti solo nel territorio dello Stato italiano disattendendo volutamente tutte le indicazioni e disposizioni impartite dalle autorità preposte alla direzione delle operazioni di salvataggio». E il «degrado della Libia non autorizza le Ong a violare le regole». Il direttore di Proactiva Oscar Camps commenta: «C’è una strategia di criminalizzazione delle Ong. Vogliono cacciare possibili testimoni di ciò che sta accadendo».
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