IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 18 al 24 marzo 2018
La Maratona di Gerusalemme
La Maratona di Gerusalemme, che si tiene ogni anno a marzo, è una delle maratone su strada più difficili del mondo perché il suo percorso è fatto di salite e di discese che richiedono un certo impegno fisico, considerando anche che Gerusalemme si trova circa 750 mt sopra il livello del mare. L’anno scorso avevo deciso di partecipare alla Mezza Maratona perché volevo correre nella capitale di Israele e visitarla correndo questa volta. Però avevo pensato che andare da solo è un conto, ma andare con altre persone sarebbe stato molto più divertente.
Così ho proposto ai miei amici podisti se volevano venire a correre con me a Gerusalemme. Alcuni erano interessati all’idea, alcuni titubanti e alcuni avevano paura. Siamo però riusciti a creare un gruppo di 6 persone e partire alla volta di Israele. Tutti erano contenti di andare in Israele e scoprire con i propri occhi la realtà israeliana. Per i miei amici l’avventura è iniziata quando siamo arrivati all’aeroporto di Tel Aviv. Avevo deciso che a Gerusalemme saremmo andati con il monit sherut, il nome ebraico per il taxi collettivo. Un modo diverso per raggiungere Gerusalemme. Arrivati all’appartamento abbiamo lasciato i bagagli e siamo andati a mangiare hummus e poi a fare un giro per la città prima di andare al Pais Arena di Gerusalemme (palazzo dello sport) che si trova vicino al Teddy Stadium. Il villaggio sportivo era dentro il Parco Sacher, immerso nel verde. La partenza della gara era vicino alla Knesset, il parlamento israeliano.
Correre per le vie di Gerusalemme è stata un’emozione unica per ognuno di noi. La fatica del percorso è stata ripagata dalla bellezza e dalla musica lungo tutto il percorso. Correre un pezzo della gara dentro la Città Vecchia, percorrendo il quartiere ebraico e quello armeno, è stato davvero emozionante perché ti rendi conto che stai correndo dentro 3000 anni di storia. Dopo la gara siamo andati a visitare Mahane Yehuda, dove abbiamo anche pranzato. La visita della città è proseguita per la Città Vecchia entrando dalla Porta di Damasco e successivamente con il Monte Scopus. Abbiamo fatto in tempo a vedere anche il Getsemani, dove Gesù usava pregare, mentre Tel Aviv l'abbiamo visitata solo per mezza giornata, ma abbiamo potuto ammirare lo splendido tramonto in riva al mare e visitare Giaffa di sera. Israele è rimasta nel cuore dei miei amici e io non potevo che essere felice della riuscita del viaggio. Ho cercato di fare loro da cicerone per quello che mi è stato possibile. Il mio scopo era anche quello di riuscire a portare delle persone che Israele non l'avevano mai vista prima. Di Israele si sente solo parlare male, come un luogo dove c’è guerra e dove i poveri palestinesi muoiono di fame per mano dei cattivi sionisti. Sono molto felice che loro abbiano potuto vedere con i propri occhi la realtà israeliana, il grande melting pot che compone Israele, dove religioni e culture diverse vivono, studiano e lavorano insieme. Nessun paese democratico è perfetto. Ogni democrazia ha i suoi pregi e difetti è Israele non è esente da tutto questo. Israele è un posto ospitale, che si lascia accarezzare e visitare con molto piacere. Inoltre coniugare lo sport con una piccola vacanza è stata una bellissima esperienza. L’anno prossimo ci vedremo alla Maratona di Tel Aviv. Lehitraot
Astrit Sukni - IC redazione