Non dimentichiamo che fino a qualche mese prima dei drammatici eventi di Cassino, quelle che Lei chiama "belve naziste" erano nostri fraterni compagni d'arme. Secondo lo stesso criterio dovrebbe calare la "damnatio memoriae" anche sui valorosi parà della Folgore, gli eroi di El Alamein, colpevoli di essersi battuti nelle file di un esercito "fascista". Io invece resto dell'avviso che sia preferibile un Paese nel quale "fia santo e lagrimato il sangue per la Patria versato" anche se la Storia ti ha collocato dalla parte sbagliata. Come sempre "sine ira ac studio".
Alessandro Bortolami
Gentile signor Bortolami,
I tedeschi divennero i nostri fraterni compagni d'arme a causa della disgraziata alleanza di Mussolini con Hitler e, da quanto se ne sa, tanto fraterni non erano gli uni con gli altri. Mi rifiuto di paragonare i parà della Folgore ai loro colleghi nazisti perchè, anche se la guerra non rende gli uomini dei santi, non si hanno notizie di barbarie commesse dai nostri parà. Le posso dire che i vecchi greci, quelli che hanno vissuto il tristemente famoso "spezzeremo le reni alla Grecia", parlano, e ne sono testimone, dei soldati italiani/fascisti con affetto e simpatia . Mi dicevano che i parà spartivano con la popolazione il loro cibo e che li difendevano dai nazisti. "italiani buoni – dicevano- italiani greci stessa razza stessa faccia. Tedeschi cattivi". Vox populi! Quanto alla seconda Battaglia di El Alamein, i ragazzi della folgore non furono solamente degli eroi ma diventarono vera e propria leggenda, tanto che persino Churchill, che non era certo molto espansivo con gli italiani, li definì i 4000 "leoni". L'Italia è stata dalla parte sbagliata durante la guerra mondiale ma fortunatamente i suoi soldati non raggiunsero mai la crudele bestialità dei loro colleghi nazisti. Comunque a sua soddisfazione, saprà che sui luoghi della battaglia di El Alamein sorgono tre cimiteri. Un prato verde dove riposano i caduti del Commonwealth, Un castello svevo alla memoria dei soldati tedeschi e un Sacrario bianco dove sono custoditi i resti dei combattenti italiani. Nel riposo della morte i nemici riposano vicini.
Un cordiale shalom