Se di antisemitismo OR scrive solo nel titolo... forse perchè non ha altro da dire
Testata: L'Osservatore Romano Data: 23 marzo 2018 Pagina: 6 Autore: la redazione di OR Titolo: «Rischio antisemitismo»
Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 23/03/2018, a pag.6 un redazionale dal titolo"Rischio antisemitismo".
Di antisemitismo OR scrive oggi solo nel titolo e nella prima riga dell'articolo. Tutto il resto non ha a che fare con l'antisemitismo, né in Polonia né altrove. Avrebbe potuto essere una buona occasione, per esempio, per scrivere qualcosa sull'odio antiebraico di matrice cattolica, ancora oggi largamente diffuso in Polonia, ma ben sappiamo che interventi di questo genere non troveranno mai spazio sulle colonne di OR.
Ecco la breve:
Vandalismo antisemita in Polonia
«I vescovi ricordano che tutte le forme di antisemitismo violano il principio cristiano dell'amore fraterno»: è quanto si legge nel comunicato emesso al termine della plenaria dell'episcopato polacco svoltasi nei giorni scorsi a Varsavia. I presuli sottolineano «la necessità di continuare il dialogo tra polacchi ed ebrei basato sulla verità, fiducia e rispetto reciproco» e ricordano «ciò che è stato già raggiunto in quell'ambito da persone di buona volontà, polacchi ed ebrei». Nel centesimo anniversario dell'indipendenza della Polonia, i presuli hanno approfondito, con il contributo dello storico Jan Zaryn, il tema del contributo della Chiesa allo sviluppo della spiritualità del popolo polacco. Inoltre, hanno rivolto un pressante appello ai politici affinché «riprendano senza indugi» i lavori relativi al progetto di legge che vieti l'aborto nei casi di malattia o malformazione del feto (aborto eugenetico) rilevando «la necessità di un incondizionato rispetto di ogni essere umano nell'arco della sua intera esistenza».
Auschwitz
La celebrazione eucaristica per il quinto anniversario del pontificato di Papa Francesco è stata però il momento culminante della plenaria. L'episcopato polacco ha espresso al Pontefice la «gratitudine per la sollecitudine costante per la Chiesa in Polonia». La celebrazione, presieduta dal nunzio apostolico Salvatore Pennacchio, è stata officiata per la prima volta presso il monumentale Tempio della Divina Provvidenza, costruito, a duecento anni dal progetto iniziale, come voto della nazione polacca per la sovranità riottenuta. «E tradizione che alla plenaria di primavera partecipino come ospiti i vescovi di altri paesi», ha dichiarato il segretario dell'episcopato, monsignor Artur Mizifiski, spiegando che in questa occasione i presuli della Lituania, della Repubblica Ceca e della Lettonia hanno potuto presentare le vicende storiche dei loro rispettivi paesi dopo la prima guerra mondiale. All'incontro di Varsavia sono stati invitati anche rappresentanti dell'episcopato tedesco, ucraino, bielorusso, ungherese, moldavo e della Chiesa scandinava.
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