Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 13/03/2018, a pag. 17, la breve "II cardinale Sandri: 'Tornate in Terra Santa' ".
L'utilizzo che il Vaticano e i suoi organi, come Avvenire, fanno dell'espressione "Terra Santa" è volutamente disinformante. "Terra Santa" non si riferisce infatti soltanto a Israele, ma a tutta l'area dal Mediterraneo al Golfo persico, eppure viene sempre impiegata per riferirsi esclusivamente a Israele/Territori contesi, mai ai paesi circostanti, propio quelli dove i cristiani vengono perseguitati e spesso uccisi. Naturalmente i rappresentanti del Vaticano risiedono TUTTI in Israele, ma nominare lo Stato ebraico è vietato, meglio scrivere Terra Santa, così con una sola menzogna si evita di ricordare dove i cristiani vivono in pace, rispettati e in aumento, dall'altra si tacciono i nomi dei paesi musulmani in nome del politicamente corretto, che in Vaticano è legge.
Nella breve di oggi il riferimento è a Siria e Iraq. Il titolo, però, fa pensare a Israele, perché contiene l'espressione "Terra Santa". Il trionfo dell'ipocrisia.
Ecco la breve:
Il cardinale Leonardo Sandri,
Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
«Tutti siamo invitati a riprendere i pellegrinaggi in Terra Santa». L'appello è arrivato ieri dal cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. «I pellegrinaggi - ha ricordato il cardinale - costituiscono un notevole sostegno di sopravvivenza per migliaia di famiglie». Per sostenere le attività in Terra Santa, in particolare della Custodia dei francescani, anche quest'anno la colletta delle Messe del Venerdì Santo sarà destinata a questo scopo. Le offerte del 2017 sono state pari a circa 6 milioni di euro e sono state utilizzate per una serie di opere, dalle scuole alla manutenzione dei luoghi santi al sostegno alle famiglie più povere. In particolare sono stati destinati sussidi straordinari alle opere di assistenza in Siria e in Iraq. «Dalla Terra Santa e dal Medio Oriente - ha scritto ancora il cardinale - continua a giungerci il grido di migliaia di persone che sono prive di tutto, talvolta persino della propria dignità di uomini, spezzando i nostri cuori e invitandoci ad abbracciarli con carità cristiana, fonte sicura di speranza».
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