Buongiorno, ho letto i post del 01.03.18 sulle Chiese, e appare evidente il possibile perchè della dichiarazione fatta dall'ufficio del P.M. Netanyahu tendente a rassicurare le comunità cristiane di Gerusalemme. Come appare evidente che per dei 'semplici evasori fiscali' smuovere l'Ufficio del Primo Ministro apparirebbe eccessivo,ed addirittura per formare una commissione ad hoc sul caso che preveda anche un rappresentante del Ministero degli Esteri forse ci dice che non si sta a parlare di solo 'selvaggi evasori fiscali', forse esiste anche il 'pacta sunt servanda'. certamente si sta a parlare di privilegi di natura medioevale, addirittura dell'epoca dei dhimmi ottomani, ma fanno parte di un trattato? e cosa potrebbe significare che Gerusalemme è una città santa anche per i cristiani?
Cordialmente,
Franco Licciardello
Gentile Franco,
L'Ufficio del Primo Ministro è intervenuto perchè il problema è ancora in discussione alla Knesset anche se i capi delle varie fedi hanno pensato, furbescamente, di creare un caso internazionale prima che fosse presa qualsiasi decisione definitiva. Forse è il caso di pensare che in una nazione moderna e in uno stato di diritto certi privilegi non possono più essere onorati a spese di tutti i cittadini. Israele non chiede nulla di più che il pagamento delle tasse su esercizi commerciali. Che Gerusalemme sia una città santa anche per i cristiani non significa che questi ultimi possano fare quello che vogliono e non rispettare le leggi dello stato in cui vivono. La città, oltre ad essere santa, è abitata da esseri umani, non da angeli o ectoplasmi, ha quindi delle regole e delle leggi che tutti devono onorare, comprese le Chiese cristiane, oltretutto molto ricche. Chiunque sia proprietario di esercizi a scopo di lucro, siano essi ebrei, musulmani o cristiani, bahai o drusi, devono pagare la loro parte di imposte. Qui non si tratta di spiritualità ma di vil denaro che le Chiese non vogliono sborsare, salvo poi pretendere dallo stesso stato che non rispettano, costosi interventi sui loro luoghi santi.
Un cordiale shalom