Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 03/03/2018, a pag.14, con il titolo "Netanyahu interrogato 'una caccia alle streghe'" la cronaca di Rolla Scolari.
Lunedì 5 marzo Netanyahu incontra Donald Trump a Washington
Riportare un breve commento di Netanyahu non ci pare sufficiente dopo avere ripreso tutte le accuse - nessuna delle quali è stata ancora dimostrata- per mettere i lettori in grado di capire quella che Bibi ha definito 'caccia alle streghe'.
Anche su Repubblica una breve, simile a quella della Stampa.
Rolla Scolari
È l’ottava volta che il premier israeliano Benjamin Netanyahu viene interrogato dalla polizia negli ultimi 14 mesi per sospetta corruzione. Questa volta, però, per la stampa israeliana il dossier numero 4000 rappresenta una reale minaccia al lungo potere del primo ministro. Gli inquirenti lo hanno ascoltato per cinque ore nella residenza ufficiale di Gerusalemme. Anche la moglie Sarah è stata interrogata dall’unità anti-corruzione, la Lehav 443, sempre sullo stesso caso. Il sospetto è che il premier abbia elargito favori al maggior azionista della società di telecomunicazioni Bezeq – Shaul Elovitch – in cambio di una copertura favorevole da parte del popolare sito di informazione Walla!, di proprietà dello stesso. Il caso è scoppiato la settimana scorsa con l’arresto di Elovitch, e di due consiglieri del primo ministro, uno dei quali, Shlomo Filber, è stato rilasciato dopo aver accettato di comparire come testimone dell’accusa. Secondo la radio militare, ieri un altro funzionario dello stesso ministero sarebbe stato fermato, mentre la tv «Channel 10» ha rivelato che la polizia avrebbe in mano messaggi scritti dalla First Lady Sarah alla moglie di Elovitch che rafforzerebbero i sospetti di favori. Per Netanyahu, che lunedì incontrerà Donald Trump a Washington, si tratta di una «caccia alle streghe». Subito dopo l’interrogatorio di 5 ore il premier con un video su Facebook ha ringraziato i cittadini che lo sostengono e garantito loro che nulla «verrà fuori» dall’inchiesta. Il caso 4000 non è l’unico a minacciare il potere del leader israeliano, che conta sulla tenuta di una coalizione di governo compatta attorno a lui. Nelle ultime settimane, la polizia ha consigliato alla magistratura di indagare su altri due casi di corruzione in cui Netanyahu è tra i sospettati. Il dossier 1000 riguarda un affare di regali, per quasi 300 mila euro in arrivo dal produttore di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario australiano James Packer in cambio di favori. Nel file numero 2000, Netanyahu è sospettato di aver cercato un accordo con Arnon Mozes, editore del quotidiano israeliano, «Yedioth Ahronoth»: una copertura mediatica favorevole in cambio dell’indebolimento del tabloid rivale Israel HaYom, di proprietà di un alleato del premier. Netanyahu è implicato indirettamente anche nel caso 3000: un affare di tangenti nella compravendita di sottomarini tedeschi. E sua moglie Sarah è sospettata di aver usato 100mila euro circa di danaro pubblico per cene alla residenza ufficiale.
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