Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 18/02/2018, a pag.14, con il titolo "E'in carcere per due stupri. Gli islamici: 'Ramadan libero' " il commento di Alberto Giannoni
La caduta di Tariq Ramadan
Ecco il link al commento sulla vicenda Ramadan di Angelo Pezzana uscito su IC il 13/02 scorso:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=40&id=69507
Tacciono i media, il cui compito dovrebbe essere informare, una regola smentita troppo spesso quando di mezzo c'è l'islam, soprattutto quello italiano. Che Minniti si emozioni per essere stato ricevuto nella moschea di Roma, di stretta osservanza della Fratellanza, lo valuteranno gli italiani, anche perchè, se l'islam, come riporta puntualmente Alberto Giannoni, è quello che sbandiera l'innocenza di Tariq Ramadan, c'è poco da emozionarsi. Ci sarebbe semmai da valutare se un comportamento simile con confligge con i valori laici e occidentali della nostra Costituzione. Altrochè emozionarsi.
Ecco il commento di Alberto Giannoni:
Una vera e propria campagna è partita per difendere Tariq Ramadan, accusato di stupro da due donne, sottoposto a custodia cautelare in Francia dal 2 febbraio e da venerdì ricoverato in ospedale (secondo quanto riportato dal sito Bfm.tv). La campagna per Ramadan viene orchestrata da alcuni dei più noti esponenti dell'islam, anche in Italia, e va oltre l'innocentismo, evocando scenari complottisti o discriminazioni anti-islamiche. Ramadan è il più noto e controverso degli intellettuali musulmani. Sostenuto dal Qatar, amato nelle moschee, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani, il professore-predicatore era già considerato l'ideologo di un islam ambiguo. Adesso la sua stella mediatica è ancor più appannata, anche perché il tema-diritti delle donne è un vero e proprio punto debole per l'islam politico. Nonostante tutto, i musulmani italiani non hanno dubbi sulla sua innocenza, anzi avanzano forti dubbi sulla giustizia francese e si mobilitano per quello che considerano un leader carismatico (tanto da averlo invitato a Milano alla vigilia delle elezioni comunali nel 2016). Per il leader delle moschee milanesi Omar Jibril di tratta di accuse infondate e calunnie. «Forse è l'unico modo che hanno trovato - dice - per far tacere il più importante intellettuale e filosofo musulmano europeo di sempre». E un appello per la liberazione lo lancia il comitato promotore della Costituente italiana, guidato dal fondatore dell'Ucoii Hamza Piccardo e dal figlio Davide, ex coordinatore delle moschee di Milano. La Costituente adombra un «atteggiamento discriminatorio», definisce Ramadan un «onorato e rispettato esponente di primo piano della comunità islamica europea» e - chiedendo l'applicazione delle garanzie processuali e il rispetto della presunzione d'innocenza - denuncia il fatto che Ramadan, «trattato alla stregua di un pericoloso criminale», «è stato oggetto di un indegno linciaggio mediatico». Secondo un certificato medico citato dalla tv e attestante l'incompatibilità della detenzione, l'islamologo soffre di sclerosi multipla e di un'altra malattia. Giovedì ha fatto appello contro la detenzione, respinto, e la Corte d'Appello di Parigi ha ordinato una perizia medica in vista della nuova udienza fissata per il 22 febbraio.
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