Perché Tariq Ramadan non è un ‘orco’, mentre Harvey Weinstein sì
Deborah Fait risponde a un nostro lettore di Parigi
Tariq Ramadan
Buongiorno Deborah Fait, seguo dall’inizio lo scandalo Tariq Ramadan, che in Francia, malgrado le accuse siano tutte state confermate, gode ancora di un certo credito. Nessun giornale l’ha definito ”orco”, come è avvenuto in America per Weinstein, ma “teologo dell’islam”, come se violenza e stupro fossero meno gravi se collegati alla sua professione di "buon musulmano, titolare di cattedre nelle università europee e oratore super richiesto da festival e dibattiti ovunque”. È stato ‘fermato’ per essere messo a confronto con le sue accusatrici, dopodiché messo in prigione in attesa del processo. Ma nemmeno questo è stato sufficiente. Il mondo islamico continua ad usare il condizionale, e Le Monde, il quotidiano più impegnato a diffondere menzogne e diffamazioni contro Israele, condivide. Seguendo le cronache italiane, voglio dirle che le trovo molto più equilibrate di quelle francesi, specialmente quelle di Stefano Montefiori sul Corriere, che leggo su informazione corretta, fate un lavoro straordinario, forse unico così approfondito di contro informazione. Andate avanti, amici coraggiosi! Alain Stein, Paris
Buongiorno a lei, gentile Alain,
Purtroppo non mi stupisce che i media e l'opinione pubblica francese continuino a dar credito a Tariq Ramadan, affascinati dal ritratto che l'uomo è stato capace di creare intorno a sè diventando l'idolo della gioventù islamica e della sinistra europea. La Francia, che fa una fatica tremenda a definire antisemite le aggressioni contro cittadini ebrei, anche bambini, da parte dei musulmani, non si smentisce nemmeno questa volta appellandosi al garantismo laico e squisitamente europeo. E' positivo però che lo abbiano messo in prigione in attesa di giudizio. Dalle testimonianze delle sue vittime questo personaggio ha commesso azioni di un sadismo e di una violenza impressionanti, "velata o violata, per lui una donna non può avere alternative" dichiara la sua prima accusatrice, Henda Ayari. Stupri, sodomizzazioni, botte, perversioni, sadismi, torture e minacce di morte fino ad arrivare al culmine dell'umiliazione urinando loro addosso, estremo atto di spregio. Tariq Ramadan, nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani, intellettuale, teologo affascinante e molto furbo, dopo aver preso in giro l'Europa intera, sta pagando il suo prezzo e, come scrive Stefano Montefiori, è fortunato a doversi confrontare con la giustizia laica della Francia e non con la sharia, da lui tanto decantata, che lo condannerebbe alla lapidazione. Mi fa piacere che i media italiani siano più equilibrati di quelli francesi, ciò nonostante l'orco rimane Harvey Weinstein, mai arrivato a simili mostruosità e che ha avuto con alcune delle donne molestate lunghi rapporti sentimentali, Asia Argento docet. Se i media italiani hanno scritto alcuni buoni articoli sulle violenze di Tariq Ramadan, le posso assicurare che nei talk show in cui si parla dell'argomento stupro, il musulmano non viene mai nominato attribuendo il titolo di orco per antonomasia sempre e soltanto all'ebreo Weinstein. La ringrazio per le sue belle parole. Un cordiale shalom http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=69353