Gentilissima Signora Fait, condivido il Suo dispiacere per la mancata menzione della Shoà o della Giornata della Memoria da parte del Papa all’Angelus di domenica 28 gennaio. Posso anche capire la Sua indignazione. Però, non è vero che solo il Jerusalem Post abbia dato notizia dell’udienza del Papa ai partecipanti alla Conferenza Internazionale sull’antisemitismo di lunedì 29 gennaio. Non leggo la stampa cartacea, ma ho letto articoli su tale udienza nelle edizioni online dello stesso 29 gennaio di Avvenire e della Stampa (anzi, ricordo che stavo per scriverLe per segnalarne l’omissione nella rassegna stampa di IC) e ora, controllando rapidamente con Google, ho visto che la notizia compariva, con un certo risalto, anche nei siti di Repubblica, Il Messaggero, Il Mattino, di La7 e di varie agenzie giornalistiche. Da un articolo di Moked apprendo anche che fra gli “aridi burocrati” ricevuti dal Papa c’erano anche Noemi Di Segni e Ronald Lauder. Nella foto ivi pubblicata forse potrà riconoscere altre persone che non aveva intenzione di definire tali. In ogni caso, il Papa ha parlato abbastanza spesso contro l’odio per gli ebrei e, soprattutto, parla costantemente e con forza contro ogni forma di odio, malanimo o indifferenza verso qualunque persona: se, poi, qualcuno pensa che gli ebrei non siano persone, create ad immagine e somiglianza di Dio, chiaramente non è sulla dottrina della Chiesa che basa le sue opinioni e fonda la sua vita. Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

P.S.: Ho letto in una Sua risposta di qualche giorno fa un accenno ad un ‘consiglio di Nicea’ all’origine dell’accusa di deicidio. Ipotizzando che ‘consiglio’ fosse un refuso e che si riferisse al Concilio ecumenico di Nicea del 325, ho cercato dappertutto informazioni, ma non ho trovato altro che quello che già conoscevo: la condanna delle dottrine di Ario e la formulazione di buona parte (quella sul Figlio “Dio da Dio, ... della stessa sostanza del Padre”) del Credo che si proclama nelle Messe festive, nonché l’individuazione di un criterio per stabilire la data della Pasqua in modo da garantire che cada sempre di domenica, giorno della Risurrezione di Gesù (in alcune Chiese, all’epoca, si celebrava la Pasqua in coincidenza con Pesach, in qualunque giorno della settimana ricorresse). In alcuni testi ho trovato menzione di un discorso o una lettera di Costantino ai Padri conciliari, in cui l’imperatore avrebbe addotto motivazioni antiebraiche per adottare un autonomo criterio di individuazione della data della Pasqua. Era a questo che si riferiva?

Gentile Annalisa,
La conferenza del Papa era contro la guerra in genere, non in particolar modo contro l'antisemitismo inoltre che, tra gli aridi burocrati, vi fossero anche Noemi Di Segni e Ronald Lauder, non toglie colpevolezza al distratto silenzio del Papa da "quella" finestra, domenica 28 gennaio. Lei sa meglio di me che è quando esterna le sue emozioni a Roma e al mondo che tutti ascoltano il Papa anche perchè i vari telegiornali non dimenticano mai di mandare in onda le sue parole. Quella conferenza e quello che vi è stato detto sull' antisemitismo è stata organizzata per pochi eletti, a porte chiuse, non per le folle ed era alla folla, alla gente comune che, in una simile occasione, il Papa doveva rivolgersi, erano i giovani che dovevano ascoltare! Noemi Di Segni lo conosce l'antisemitismo ma il ragazzo che urla "a morte Israele" ha inevitabilmente confusione nel cervello ed è a lui che Bergoglio dovevva parlare, col cuore in mano! Quanto a Concilio di Nicea, io ho scritto che è da quel momento che ebbe inizio l'antigiudaismo ufficiale che vide nell'accusa di popolo deicida il motivo principale per la persecuzione degli ebrei.
Un cordiale shalom